L'articolo Estratti di cannabis TILRAY: arrivano in Italia sembra essere il primo su Farmagalenica.
]]>Quando si parla di estratto di cannabis si intende genericamente il c. d. olio di cannabis.
Quali sono questi estratti? Che caratteristiche hanno? Usi? Quali pro e quali contro? Costo? Che ricetta serve? Dove? Come? Quando?
C’è tutto nell’articolo che state per leggere
Sono estratti in MCT a diverse concentrazioni di THC e CBD. Eccole di seguito, con all’inizio il “nome in codice” che per praticità e facilità di comprensione verrà adottato nel corso dell’articolo:
Sono venduti in singoli flaconi da 25 ml di liquido e la disponibilità è
Nell’articolo che segue, quindi, ci si riferirà ai 3 estratti con le sigle di T25, T10C10 e T5C20.
“T” sta per THC. “C” sta per CBD. Il numero (es. “25”) NON sta per la % di THC o CBD, ma la concentrazione mg/ml di THC o CBD.
Importantissimo da capire
Poiché le percentuali possono creare confusione sul reale contenuto di THC e CBD, ecco una tabella riepilogativa con le concentrazioni espresse chiaramente, raffrontando mg/ml e %:
Estratto TILRAY | Concentrazione % | Concentrazione mg/ml |
T25 | 2,5% THC e < 1% CBD | 25 mg/ml THC |
T10C10 | 1% THC e 1% CBD | 10 mg/ml THC e 10 mg/ml CBD |
T5C20 | 0,5% THC e 2% CBD | 5 mg/ml THC e 20 mg/ml CBD |
Spesso si tende a confrontare una percentuale nel fiore di cannabis (es. fiore di Bedrocan 22%) con un estratto di cannabis (es. estratto di cannabis Tilray 2,5%) pensando che sia corretto. NON è così!
Matematica docet
Gli estratti di cannabis Tilray sono classificati come materia prima per preparare farmaci galenici a base di cannabis medica, ma per le loro concentrazioni di THC e CBD possono anche essere forniti anche puri, senza diluizione.
La preparazione del farmaco galenico avviene diluendo l’estratto in opportuni eccipienti quali:
Ora, sappiate che ogni infiorescenza di cannabis medica di una determinata azienda farmaceutica è unica, in quanto derivata da una genetica proprietaria dell’azienda (es. Bedrocan BV, Aurora, Canopy, ecc…) che la produce/coltiva.
Ogni olio di cannabis è quindi diverso se preparato con infiorescenze di cannabis diverse.
Per quanto riguarda la composizione dell’estratto di cannabis TILRAY in terpeni e altri cannabinoidi (es. THCA, CBG, CBN, ecc…) queste sono le informazioni disponibili da certificato di analisi:
Come per tutti gli estratti industriali, le specifiche (e i relativi contenuti in cannabinoidi, acido o neutri) di questi estratti TILRAY sono conformi alla monografia tedesca Cannabis Extractum.
Appena disponibile, verrà pubblicata un’analisi HPLC degli estratti con maggiori informazioni sui terpeni contenuti.
Gli estratto di cannabis TILRAY possono essere sia SATIVA che INDICA, dipende dal prodotto:
–
Leggere la sezione tecnica più avanti per maggiori informazioni.
Questi estratti sono stati autorizzati dal Ministero della Salute italiano, come si può leggere in questo comunicato.
Gli estratto di cannabis TILRAY NON sono “isolati”, ossia non sono un liquido contenente solamente THC e/o CBD, ma contengono anche altri cannabinoidi e sostanze della cannabis
È comunque una materia prima “raffinata”, trattata per standardizzare il contenuto
Gli estratti di THC e CBD Tilray, come detto, possono essere usati puri o diluiti per ottenere oli di cannabis analoghi all’olio di Bedrocan o Billy Buttons oppure al Bediol o FM2 (aggiungendo CBD cristalli alla soluzione) anche se in questo ultimo caso avrebbe senso utilizzare un estratto TILRAY come il T10C10 che ha una concentrazione doppia rispetto a (es.) l’olio di Bediol.
ATTENZIONE: “analoghi” significa solo che avranno la stesso identica quantità di THC e/o CBD, ma che avranno diversa composizione in terpeni, cannabinoidi secondari, eccetera.
Questi estratto di cannabis TILRAY NON sono ottenuto da Bedrocan o Billy Buttons o Pedanios, ma da altre infiorescenze di proprietà di Tilray. Come già detto, è un analogo, non identico.
In particolare, se parliamo di concentrazione del THC all’interno dell’olio finale (quello che il paziente acquisterà e assumerà) occorre precisare una cosa importantissima:
Per rendere il concetto più chiaro, sono disponibili le seguenti tabelle comparative:
Nota: paragrafo un po’ tecnico, per Farmacisti e Medici. Se non vi interessa passate pure al successivo. Ma è interessante, sappiatelo
Prima di tutto, la regola madre da cui tutto dipende: essendo una soluzione oleosa, la densità degli estratti di cannabis TILRAY non è 1 (circa 0.963, ma varia da lotto a lotto) perciò 1 g di estratto di cannabis TILRAY NON è la stessa cosa di 1 ml di estratto di cannabis TILRAY.
Essendo la concentrazione espressa in % p/v (w/v), andranno caricati in MILLILITRI sul Registro di Entrata e Uscita degli Stupefacenti della Farmacia.
Per ordinarli all’azienda Fl-Group, il Buono Acquisto andrà compilato indicando:
A seconda dell’estratto TILRAY che serve, serve una ricetta diversa a seconda che:
Per facilitare le operazioni di confronto e diluizione, Fl-Group mette a disposizione questo documento PDF per facilitare le operazioni.
Disclaimer: è responsabilità del Farmacista assicurarsi che i calcoli stechiometrici, nonché i valori del certificato di analisi siano corretti per assicurarsi del contenuto finale di THC nell’olio. Farmagalenica SRL esclude ogni responsabilità per errori o imprecisioni dovessero derivare dall’uso della presente tabella.
Di seguito, invece, un esempio della scheda tecnica dei 3 estratti:
Spiegato e capito che se in teoria tutti gli estratti di cannabis TILRAY possono essere diluiti, quello che ha più senso è il T25 (25 mg/ml THC): ecco alcune indicazioni su come operare correttamente.
Fondamentale: oltre a miscelare, prestare molta attenzione a verificare la completa dissoluzione dell’estratto nell’eccipiente. Se ciò non avvenisse completamente, si avrebbe un estratto a concentrazione non uniforme, con potenziali problemi per il paziente.
Quello che va fatto è:
Oltre alla tabella sopra riportata, si fornisce questo calcolatore online per permettere un rapido calcolo della quantità in millilitri di estratto T25 necessario (da pesare o indicare in ricetta) rispetto al volume finale desiderato di olio.
Il calcolatore delle dosi personalizzate è fornito ad uso dimostrativo; si esclude ogni responsabilità per eventuali errori in quanto la responsabilità del calcolo è sempre del Farmacista / Medico.
L’estratto di cannabis Tilray è realizzato in MCT (Medium Chain Trigliceridis, olio di cocco raffinato), ossia l’estratto è diluito in una massa costituita da una materia prima GMP a base di MCT.
È quindi consigliato utilizzare lo stesso solvente per diluire l’estratto e realizzare l’olio di cannabis.
Nulla vieta al Medico o al Farmacista di prescrive o usare un olio diverso (es. oliva, mais, ecc…) sempre di grado farmaceutico.
Come per l’olio di cannabis ottenuto da infiorescenze, è necessario utilizzare un flacone contagocce, solitamente un flacone in vetro ambrato di classe III con tappo child-proof (a prova di bambino) cui può essere aggiunto un riduttore e siringa graduata per la somministrazione.
Gli estratti di cannabis TILRAY così come l’olio di cannabis realizzato con essi vanno conservati, in base a quanto raccomandato dal produttore, a temperatura ambiente a < 25°C.
La shelf life degli estratti di cannabis TILRAY puro (quindi la materia prima da lavorare) ha un scadenza di circa 6 mesi. ATTENZIONE PERO’: l’olio di cannabis realizzato con essi se conservato in frigorifero può avere una scadenza massima di 2 mesi, ma ancora non sono disponibili studi sulla stabilità definitiva. È ipotizzabile un periodo di qualche mese a temperatura ambiente.
Ci sono diverse peculiarità nell’uso di un estratto di cannabis industriale come quello TILRAY: come tutte le cose alcune sono positive, altre negative. E ci sono pure considerazioni neutre.
Vediamole velocemente, ma nello specifico.
Innegabilmente in questo periodo di carenza di cannabis infiorescenze anche per preparare olio di cannabis terapeutico in Farmacia o cartine da decotto o vaporizzare, avere a disposizione una alternativa permette di sopperire alla carenza.
Vale la pena sottolineare, però, come in Italia ci sia una “cultura” dell’olio di cannabis galenico, ossia una abitudine del Medico, del paziente, del Farmacista e anche di norme Regionali, in cui quello che viene trattato e richiesto è l’olio di infiorescenze fatto in Farmacia dal Farmacista.
Realizzare un olio di cannabis da infiorescenze nel Laboratorio Galenico della Farmacia richiedere da 1 a 2 giorni a seconda della metodica da utilizzare; in questo caso si tratta di miscelare “semplicemente” (virgolette perché di semplice non c’è mai nulla nella attività di un Farmacista Galenista, i problemi sono sempre dietro l’angolo) l’estratto con gli eccipienti quando addirittura semplicemente di ripartire direttamente il volume finale richiesto dal Medico in ricetta nel nuovo contenitore ed etichettarlo.
Il Farmacista, nel dispensare l’estratto di cannabis TILRAY puro non può MAI fornirlo nel contenitore originale, ma deve travasarlo in apposito flacone e rietichettarlo in base alle NBP.
Come da indicazioni riportate sulla confezione
Ripetendolo ancora, è fondamentale che il Farmacista Galenista si assicuri che la massa dell’ estratto di cannabis TILRAY sia perfettamente disciolta negli eccipienti, evitando la formazione di “sacche” di olio più concentrate e altre meno concentrate.
Gli estratto di cannabis TILRAY sono già titolati, ossia è noto cosa contiene ogni ml di estratto:
Per questo con pochi calcoli stechiometrici il Farmacista è in grado di indicare la concentrazione finale di THC contenuta in
Esempio tecnico: sapendo che in 1 ml sono presenti 25mg di THC come da certificato di analisi, avendo messo 20 ml di estratto e portato a volume di 50 ml con olio di MCT, significa che in 1 ml finale di olio di cannabis saranno presenti 10 mg di THC. Inoltre, sapendo che 1 ml di olio sono circa 28 gocce, significa che ogni goccia conterrà circa 0,9 mg di THC.
È innegabile che un prodotto come gli estratti di cannabis Tilray che non richiede la lavorazione galenica “tipica” degli estratti galenici realizzati in Farmacia, possa permettere anche a qualche farmacia in più di disporre del medicinale e fornirlo al paziente che può quindi reperirlo più facilmente.
Dall’altra parte è anche giusto considerare che non si tratta di un prodotto industriale finito, che comunque va manipolato in un laboratorio galenico, richiede registrazioni, va gestito come scadenze e residui (“incorretta tenuta del registro”, ehm…) e questo terrà comunque “lontane” diverse farmacie.
In base alla Tariffa Nazionale dei Medicinali, il Farmacista non può decidere in autonomia il costo di un farmaco galenico, ma attenersi ad essa per calcolare il prezzo finale.
Per quanto riguarda i costi degli estratti di cannabis Tilray è riportato di seguito il costo proposto dal rivenditore alla Farmacia, indipendentemente dalla concentrazione di THC e CBD:
Poichè in base alla Tariffa Nazionale dei Medicinali il Farmacista ha un ricarico dello 0% (sì, avete letto bene, zero) sulle materie prime, ossia che deve vendere la materia prima a prezzo di costo, deriva che meno spende il Farmacista, meno spende il paziente.
La stessa preparazione fatta con lo stesso estratto di Cannabis TILRAY da farmacie diverse, può avere costi diversi a seconda di “quanto bene” ha acquistato il Farmacista.
Nella tabella seguente sono elencati alcuni esempi di prezzi (a parità di THC e quantitativo finale) calcolati in base alla Tariffa Nazionale dei Medicinali per far capire le differenze di prezzo tra il prezzo al paziente di un estratto realizzato farmacia da infiorescenze e un olio realizzato diluendo l’estratto di cannabis TILRAY:
CONCENTRAZIONE FINALE DI THC | VOLUME | THC TOTALE NEL FLACONE | Prezzo finale al paziente (IVA 10% inclusa) | Costo €/mg THC | |
Bedrocan Olio 5g (Metodica Romano & Hazekamp) [OBSOLETA E SCONSIGLIATA] | 5 mg/ml THC | 50 ml | 250 mg | CIRCA 95€ | 0,38€ |
Bedrocan Olio 5g (Metodica Ternelli / Calvi) | 15 mg/ml THC | 50 ml | 750 mg | CIRCA 119€ | 0,158€ |
Olio di cannabis da T25 diluito TILRAY analogo Bedrocan (30 ml di estratto necessari) [70€/fl] | 15 mg/ml THC | 50 ml | 750 mg | CIRCA 130€ | 0,176€ |
Olio di cannabis T25 puro TILRAY [70€/fl] | 25 mg/ml THC | 50 ml | 1250 mg | CIRCA 192€ | 0,073€ |
CONCENTRAZIONE FINALE DI THC | VOLUME | THC TOTALE NEL FLACONE | Prezzo finale al paziente (IVA 10% inclusa) | Costo €/mg THC | |
Bedrocan Olio 5g (Metodica Romano & Hazekamp) [OBSOLETA E SCONSIGLIATA] | 5 mg/ml THC | 25 ml | 125 mg | CIRCA 80€ | 0,640€ |
Bedrocan Olio 5g (Metodica Ternelli / Calvi) | 15 mg/ml THC | 25 ml | 375 mg | CIRCA 85€ | 0,227€ |
Olio di cannabis da T25 diluito TILRAY analogo Bedrocan (15 ml di estratto necessari) [70€/fl] | 15 mg/ml THC | 25 ml | 375 mg | CIRCA 85€ | 0,227€ |
Olio di cannabis T25 puro TILRAY [70€/fl] | 25 mg/ml THC | 25 ml | 625 mg | CIRCA 115€ | 0,184€ |
CONCENTRAZIONE FINALE DI THC/CBD | VOLUME | THC/CBD TOTALE NEL FLACONE | Prezzo finale al paziente (IVA 10% inclusa) | Costo €/mg THC-CBD | |
Bediol/FM2 Olio 5g (Metodica Romano & Hazekamp) [OBSOLETA E SCONSIGLIATA] | 3 mg/ml THC&CBD | 50 ml | 150 mg | CIRCA 95€ | 0,633€ |
Bediol/FM2 Olio 5g (Metodica Ternelli / Calvi) | 5 mg/ml THC&CBD | 50 ml | 250 mg | CIRCA 119€ | 0,476€ |
Olio di cannabis da T10C10 diluito TILRAY analogo Bediol/FM2 (25 ml di estratto necessari) [70€/fl] | 5 mg/ml THC&CBD | 50 ml | 250 mg | CIRCA 125€ | 0,50€ |
Olio di cannabis T10C10 puro TILRAY [70€/fl] | 10 mg/ml THC&CBD | 50 ml | 500 mg | CIRCA 192€ | 0,384€ |
CONCENTRAZIONE FINALE DI THC/CBD | VOLUME | THC/CBD TOTALE NEL FLACONE | Prezzo finale al paziente (IVA 10% inclusa) | Costo €/mg THC-CBD | |
Bediol/FM2 Olio 5g (Metodica Romano & Hazekamp) [OBSOLETA E SCONSIGLIATA] | 3 mg/ml THC&CBD | 25 ml | 75 mg | CIRCA 80€ | 1,067€ |
Bediol/FM2 Olio 5g (Metodica Ternelli / Calvi) | 5 mg/ml THC&CBD | 25 ml | 125 mg | CIRCA 85€ | 0,680€ |
Olio di cannabis da T10C10 diluito TILRAY analogo Bediol/FM2 (12,5 ml di estratto necessari) [70€/fl] | 5 mg/ml THC&CBD | 25 ml | 125 mg | CIRCA 83€ | 0,664€ |
Olio di cannabis T10C10 puro TILRAY [70€/fl] | 10 mg/ml THC&CBD | 25 ml | 250 mg | CIRCA 115€ | 0,460€ |
Ribadendo ancora che il prezzo di un olio di cannabis è deciso in base alla Tariffa Nazionale dei Medicinali e che il Farmacista non può decidere in autonomia il costo di un farmaco galenico, un possibile svantaggio (apparente?) è il costo assoluto finale che il paziente deve sostenere per acquistare alcuni tipi di oli di cannabis Tilray.
Per “assoluto” si intende l’esborso monetario che il paziente deve sostenere per poter acquistare il farmaco galenico.
Riprendendo le tabelle precedentemente proposte, si ponga attenzione alla colonna del “Prezzo finale al paziente (IVA 10% inclusa)“: ci saranno casi in cui il paziente non considererà dimensione del flacone, rapporto €/mg di THC o CBD, ma guarderà solo l’importo che spende in virtù (es.):
D’altra parte, se il paziente sa per certo che userà tutto il flacone, in alcuni casi (quando l’estratto di cannabis TILRAY non è diluito) avrà un risparmio rispetto ad altre preparazioni.
Può sembrare strano, ma l’uso di estratti industriali (già pronti) se apparentemente semplifica la vita al Farmacista Galenista, dall’altro riduce il suo lavoro ad un semplice riconfezionamento o semplice diluizione con altro olio.
Intendiamoci, niente di sbagliato o deprecabile. Ma forse la personalizzazione di ogni singolo preparato da infiorescenze per ogni singolo paziente è qualcosa di auspicabile per il futuro; se sarà anche grazie alla Galenica, lo vedremo nei decenni a venire.
Pur parlando sempre di cannabis, questo estratto rappresenta una novità in termini assoluti, quindi a differenza degli estratti di cannabis preparati in farmacia (già rimborsati), in questo caso l’olio di cannabis ottenuto da questo estratto di cannabis TILRAY non è ad oggi mutuabile in diverse Regioni: ogni singola Regione dovrà emettere un nuovo atto normativo per riconoscerne la mutuabilità (gratuità).
Ad oggi, per quanto dato di sapere, le Regioni in cui gli estratti Tilray sono rimborsabili (mutuabili) sono:
Le domande a cui rispondere sono, specie dopo aver visto l’iter di altri estratti industriali:
Rilordate che i tempi tecnici sono sempre mesi che diventano anni in alcuni casi.
Non risulta essere presente se non in tracce il THCA (THC acido), il precursore del THC. Diversi studi presenti su Pubmed (ad esempio qui e qui) hanno evidenziato come anche il THCA possieda attività terapeutiche e svolga dunque una azione importante.
Nell’estratto risultano tracce di THCA, mentre negli estratti realizzati in farmacia da infiorescenze esso è presente in concentrazioni variabili a seconda del metodo, ma comunque a dosi importanti.
Potrà capitare quindi che una preparazione di cannabis con solo THC abbia un effetto diverso da una con THC e THCA.
Per i terpeni, si attendono analisi o documentazione da parte del produttore.
La cannabis non è THC. Il THC non è cannabis.
Immaginando un futuro in cui gli estratti saranno solo come questo (cioè non più preparati in Farmacia partendo dalle infiorescenze), di fatto vorrebbe dire addio alla personalizzazione della varietà di cannabis da utilizzare: se serve un olio con THC (o CBD) questo è, prendere o lasciare.
Questo potrebbe cambiare se in futuro ci fossero più estratti, di più varietà. Ma non abbiamo la sfera di cristallo..
Sono almeno i seguenti:
– pesata
– misurazione volumetrica
– miscelazione
– dissoluzione
In alcune circostanze (es. aggiunto di altri attivi) può essere applicato anche:
– riscaldamento
– sonicazione
– raffreddamento
– ecc…
per un totale minimo di 4 operazioni tecnologiche a preparazione.
DIFFIDATE da chi sostiene ve ne siano meno.
Certamente, il Medico può indicare l’aggiunta di cristalli di CBD nell’olio per ottenere qualsiasi rapporto di THC e CBD desiderato, esattamente come già avveniva con gli estratti realizzati in Farmacia partendo da infiorescenze.
Ad esempio, è possibile miscelare l’estratto di THC e aggiungere CBD per ottenere un olio di cannabis analogo al Bediol o FM2.
Poiché tutte le registrazioni a livello ministeriale e del fornitore sono in MILLILITRI, va registrato in MILLILITRI. Anche perché scaricare “flaconi mezzi” diventa alquanto difficile se un medico prescrive 30 ml o 60 ml.
La tariffazione segue miscele di oli (punto 3).
NO soluzioni.
NO estratti e tinture.
L’olio di cannabis può essere prescritto sia per uso umano che per uso veterinario.
Trattandosi di una preparazione galenica, per l’acquisto dell’estratto di cannabis TILRAY alla concentrazione desiderata, serve una ricetta non ripetibile valida 30 giorni escluso quello di emissione, per una sola preparazione (si tratta di un farmaco galenico stupefacente e psicotropo).
Tutte le prescrizioni di olio di cannabis da estratto di cannabis TILRAY sono SEMPRE OFF-LABEL
Legge 94/98 art. 5
Tale ricetta può essere redatta da qualsiasi medico e sempre in OFF LABEL (come per le ricette di infiorescenze di cannabis) secondo l’art. 5 della Legge 94/98 (“Di Bella”) e deve prevedere almeno:
Per semplificarne la comprensione, si rendono disponibili a scopo didattico i seguenti esempi facsimile uso umano in PDF con diverse concentrazioni nel formato da 50 ml (il più usato) che possono essere scaricati, ricordando che il Medico può personalizzare la concentrazione o gli eccipienti a qualsiasi dosaggio e tipo, secondo le specifiche esigenze del paziente:
Trattandosi di una preparazione galenica, per l’acquisto degli estratti di cannabis TILRAY alla concentrazione desiderata, serve una ricetta veterinaria non ripetibile valida 30 giorni escluso quello di emissione, per una sola preparazione. Essendo un farmaco galenico stupefacente e psicotropo va prescritto con ricetta REV.
Tale ricetta può essere redatta da qualsiasi medico veterinario in base al quanto disposto dall’art. 84 del Dlgs 193/2006 e solo per PET o nDPA (animali da compagnia quali cani e gatti, detti anche non destinati alla produzione di alimenti); la ricetta veterinaria elettronica dovrà riportare:
Per semplificarne la comprensione, si rendono disponibili a scopo didattico i seguenti esempi facsimile uso veterinario in PDF con diverse concentrazioni nel formato da 50 ml (il più usato) che possono essere comodamente scaricati, ricordando che il Medico Veterinario può personalizzare la concentrazione o gli eccipienti a qualsiasi dosaggio e tipo, secondo le specifiche esigenze del paziente:
Per trovare e visualizzare quali Farmacie di Farmagalenica sono in grado di vendere prodotti derivati dalla canapa, consultare il motore di ricerca disponibile su www.cercagalenico.it (si aprirà una nuova pagina).
Farmacista appassionato di Galenica, Legislazione Farmaceutica e Farmaci al banco. Amministratore di Farmagalenica.it, Farmacosmetica.it e Cercagalenico.it.
Nel 2013 si è specializzato in preparazioni galeniche a base di cannabinoidi e cannabis medica e ha conseguito un Master alla Bedrocan BV. Da sempre lavora presso l’omonima Farmacia.
Iscrizione Albo dei Farmacisti
L'articolo Estratti di cannabis TILRAY: arrivano in Italia sembra essere il primo su Farmagalenica.
]]>L'articolo Pubblicità alla cannabis: storia del ricorso Farmacia Ternelli sembra essere il primo su Farmagalenica.
]]>La farmacia Ternelli vince il ricorso e ottiene l’annullamento della sanzione per la presunta pubblicità indiretta alla cannabis medica.
In questo articolo o racconto, forse meglio definirlo copione teatrale da cui è in lavorazione una rappresentazione, l’Autore (ehm, io, Dr. Marco Ternelli) vuole lasciare ai posteri un’esperienza, forse anche qualche suggerimento ai Colleghi Farmacisti che un giorno dovranno confrontarsi con “chi sta lassù” (non sto parlando di Nostro Signore, sia chiaro :D).
Prometto, è una storia che vale la pena di leggere. È un articolo con un taglio nettamente diverso dagli altri divulgativi e tecnici che trovate su Farmagalenica. Una specie di opera di ironica di fantasia, ispirata liberamente a fatti realmente accaduti, all’interno della quale il lettore deve divertirsi a cogliere le citazioni e riferimenti al mondo dei memes, film, frasi celebri.
Spero di riuscire a renderla avvincente, anche grazie ai colpi di scena e momenti cringe che in questa storia non mancheranno.
Ultima pre-premessa: alcuni nomi e riferimenti citati nell’articolo richiedono che il lettore sia (come si dice) “sul pezzo” nel mondo cannabis medica italiana. Se così non fosse e voleste prepararvi o anche solo approfondire un po’, consiglio la lettura di questo e questo articolo.
Ogni riferimento a persone o fatti realmente accaduti è puramente casuale. Questa è un’opera teatrale in atto unico di ingegno, protetta dall’art. 84 sulla propaganda pubblicitaria a sostanze stupefacenti
Chi di art. 84 ferisce…
Siamo nel 2017, la cannabis medica è legale da 4 anni; la Farmacia Ternelli è stata una delle prime farmacie italiane ad allestire farmaci magistrali con la cannabis terapeutica, sin da Febbraio 2013 e da allora è pian piano diventata una delle più note in molte parti d’Italia, motivo per cui molti pazienti si recavano in Emilia Romagna con ricette mediche a pagamento per poterla acquistare.
Contemporaneamente a questo scenario, le Regioni che la forniscono a carico del Sistema sanitario Regionale (SSR) sono pochissime; tra queste c’è anche la Regione Emilia Romagna che ne ha avviato la rimborsabilità a partire da Ottobre 2016 con Delibera 1333/2016.
Inizialmente, in tale delibera è previsto che SOLO le varietà di cannabis Italiana FM1 e FM2 (quelle prodotte dal Farmaceutico Militare di Firenze) siano rimborsabili e che quindi tutte le altre varietà siano a pagamento. Inoltre, in quel periodo si assiste ad una delle prime carenze durante tutto l’anno di cannabis Bediol, varietà analoga all’FM2.
In questo scenario la Farmacia Ternelli fa una cosa che poi sarà fondamentale nella storia: ragiona (già) su quanto appena detto:
e decide, per avere qualche scorta, di richiedere allo Stabilimento Farmaceutico Militare di Firenze un quantitativo enorme di cannabis FM2 (l’unica disponibile presso lo stabilimento in quel periodo).
Enorme.
Momento di interattività: il lettore ora deve indovinare, prima di proseguire la lettura, cosa si intende per enorme, anzi ingente quantitativo di cannabis. Provate, tipo Iva Zanicchi degli anni ’90 (non la ruota del “cento! cento! cento!”, ma più “Ok, il prezzo è giusto”).
Fatto, pensato?
Bene, la farmacia Ternelli emette un ordine di acquisto di 500g di cannabis. Mezzo chilo di cannabis. Considerate che una singola ricetta medica di olio di cannabis del tempo, richiedeva almeno 5 g. Che in quantitativi annuali erano almeno di 20 Kg. E che, come detto prima
Si verrà poi a sapere che altre 6 farmacie hanno avuto la malsana idea di fare acquisti, diciamo, enormemente ingenti come 400g o chi addirittura la fantastiliarda quantità di 600g.
Quali sono le farmacie e riferimenti annessi sono stati raccontati in questo articolo giornalistico di AGI.
Ora dobbiamo lavorare di fantasia e ci spostiamo in uno scenario onirico, nel Marzo 2017 (stile “L’agosto del ’41”).
Immaginate una stanzona enorme, piena di soldati che ascoltano il discorso infervorato del Capo che con fare tedesco (dato che viene da germanIa) che parla con una cartina dell’Italia sotto, mostrando le Regioni che rimborsano la cannabis (e sono sotto attacco nemico ovvio…). Tra queste NON c’è l’Emilia Romagna, nonostante ci sia una Delibera del 2016. Capito? Non l’avete capito? O forse sì…
In base a meccaniche perlopiù sconosciute ai più, ma che semplificheremo dicendo “i report ottenuti dal ministero”, il Ministero della Salute reputa inspiegabili tali “abnormi” quantitativi se non con una operazione pubblicitaria e indirizza una segnalazione ai NAS con cui richiede di andare a verificare la propaganda pubblicitaria di sostanze o preparazioni comprese nelle tabelle previste dall’articolo 14 del DPR 309/90.
Eh?
“Andate e colpite quelle farmacie che fanno pubblicità alla cannabis”
Ah!
E così, nel giro di pochi giorni, 7 farmacie (tra cui ovviamente la Farmacia Ternelli) vengono visitate e verbalizzate sulla loro propaganda pubblicitaria alla cannabis.
Ma esattamente cosa è questa pubblicità alla cannabis medica, cosa facevano queste farmacie per pubblicizzare la cannabis?
So che non ci crederete, ma se vi dicessi che c’erano
… ci credereste? Sì? No, non credo. E fareste bene. Perché non c’era nulla di tutto questo.
Quel che c’era, erano
E quindi? Dove è la pubblicità?
Eh, la pubblicità a detta della interpretazione dell’art. 84 del DPR 209/90 che il Ministero fece, si può riassumere nel seguente articolato:
Ok, non stai pubblicizzando direttamente la cannabis (tipo “Venghino siori, venghino”), ma ne stai parlando. E il fatto che ne parli, INDIRETTAMENTE ti permette di farti pubblicità. Quindi, ZAC!
Il Ministero della Salute in un Multiverso Marvel, non certamente quello in cui siamo noi
Una piccola parentesi: da alcune parti, si parlò di “Farmacie che fanno pubblicità ingannevole alla cannabis”, tant’è che addirittura su Radio 24 – Il Sole 24 ore ci fecero una puntata a MELOG, di Gianluca Nicoletti. E se ne parlò ovunque, chiede a Saint Google.
Nessuno ha mai fatto pubblicità ingannevole. Si è trattato di un malinteso… sì, sì certo, come no. Dicono tutti così, direte.
Seriamente, il tutto nasce da 2 eventi:
Evabbè, siam mica tutti perfetti no. Però ora sapete la Genesi (anche i Corinzi…) del mito della “pubblicità ingannevole”, che ingannevole non lo è mai stata.
Arriviamo al succo (per me alla pera grazie. “Alla pera!”, l’avete capita? No, beh… andiamo avanti).
Tutte e 7 le farmacie visitate dai NAS su gentile segnalazione di voi sapete chi (e non è Voldemort!), ricevono una bacchettata sulle mani e la vicenda finisce lì.
A questo punto della storia facciamo il salto nell’ipeuranio dantesco tanto caro a Kant (ehm… prego???) e infiliamoci questa fantasiosa quanto improbabile storiella con il Medico, no il Farmacista, macché il Sindaco, neanche, diciamo il Parroco:
Quindi ovviamente no, sapete già cosa succede: una multa di 8600€ (gli scettici diranno 8607, ma ignoriamoli per ora) ad ogni farmacia.
E da qui, nulla è stato più lo stesso.
La notizia si è presto diffusa, principalmente (forse unicamente) perché si parla di cannabis, ma anche perché il blitz simultaneo su 7 farmacie era difficile che passasse inosservato.
Ovviamente, la reazione generale del mondo farmacia non è stata unita e compatta. Tantomeno quella che ci si potrebbe aspettare. CERTAMENTE non è stata:
Godo come un riccio
Reazione di una parte del mondo Galenico
vero? VERO?????
Ma ci sono state reazioni diverse, caute e moderate. Qui la storia diventa racconto che si fonde alla leggenda per diventare mito. Per cui citiamone alcune.
LE MLTE FONO GIUFTE!
Provate a leggerlo con la lingua fuori
Come rendicontato qui, al tempo Federfarma approva senza pensarci due volte. “Sacrosante” [cit.], perfino!
In questa caccia alle streghe, lavorate ora di molta fantasia e immaginatevi un mai avvenuto incontro tra il Dr. Ternelli Marco e un/una funzionario/a dell’Ufficio Centrale Stupefacenti. Essendo una storia inventata, si potrebbe immaginare la scena, tipo, che so, in cui il Dr. Ternelli Marco tende la mano per presentarsi e il dialogo che segue è questo:
PER FORTUNA CHE È SOLO UNA FANTASIA e tutto ciò non è mai accaduto.
A questo punto la farmacia Ternelli cheffà? [da leggere nello stile di “E Renzi/Gentiloni cheffà”. A piacere di può aggiungere “E gli italiani? E i marò?”]
Beh, è convinta di non aver fatto niente di quello che viene contestato. È convinta che il Farmacista abbia il diritto e dovere di informare i pazienti sull’uso di un farmaco, stupefacente o meno, senza che questo possa corrispondere a pubblicità diretta o indiretta.
Quindi vuole ribattere.
Chiarimento: quando leggete “la farmacia”, non immaginatevi un edificio parlante che prende decisioni, ma si tratta del Dr. Marco Ternelli che decide di rivolgersi ad un avvocato.
[voce fuori campo: “grazie della precisazione Dottore”. Versione alternativa: “Grazie, graziella e …”]
Nella ricerca, considera uno studio che ha già avuto a che fare con questioni di natura farmaceutica (es. “non si può fare pubblicità ai SOP” o “non si può sconfezionare”).
E capita allo Studio Legale Astolfi Associati. Con il senno di poi, una delle migliori scelte che potesse fare.
Qui sarebbe bello poter disquisire i dettagli della strategia difensiva, ma non si gioca a poker a carte scoperte, quindi… sorry.
OK, punti a questo giunto (si dice così?) viene inviato il ricorso al Prefetto. Siamo a metà Giugno 2017. C’era il Governo Gentiloni, l’estate si preannunciava calda, ma non caldissima, c’era stato il secondo turno delle elezioni parlamentari in Francia e il Montenegro diventa il 29º membro della NATO.
Piccola spiegazione tecnica: trattandosi di una multa, la via di ricorso intrapresa è stato richiedere al Prefetto l’annullamento della multa (un po’ come le multe per eccesso di velocità). Il Prefetto ha 5 anni di tempo per decidere, prima che scatti la prescrizione.
Quindi inviammo il ricorso con gli scritti difensivi e iniziammo ad aspettare.
Attendere.
Indugiare.
Temporeggiare.
Aspettare ancora.
E arrivammo a inizio Giugno 2022 (solo?). La prescrizione era vicina, imminente. C’eravamo. Quasi. Ma poi…
Perché a 2 settimane esatte dalla prescrizione della sanzione, dopo quasi 5 anni, si presentano i Carabinieri in Farmacia Ternelli a notificare l’ingiunzione di pagamento del Prefetto. Ingiunzione non motivata.
In altre parole, il Prefetto disse: zitti e pagate (“Sono fuori di testaaa, ma diversi da loro…”).
Sentito lo studio legale Astolfi si ragiona su cosa fare. Son passati 5 anni. “Diverse cose sono cambiate” commenta l’Avvocato (in realtà poco sull’argomento specifico), vale la pena?
SI! È una questione di principio! [ non attivo :D]
Dr. Marco Ternelli
E così: si va avanti! Si fa ricorso al grado successivo, ossia il Giudice di Pace.
Unica cosa: bisognerà pagare la sanzione e, in caso di vittoria, si dovrà farseli restituire; gli avvocati ci provano, con tono paternalistico ma dolce, a convincermi che sarà possibile riaverli indietro, ma dentro di me ci credo poco poco poco. Vabbè.
E così, depositiamo il ricorso e mi preparo a bonificare. Ma accade un colpo di scena!
Chiama l’avvocato al telefono gridando (nota, forse le parole esatte non furono queste, ma il senso sì): “DOTTORE NON PAGHI! HA GIA’ PAGATO? MI DICA DI NO! NON PAGHI! FERMO! FERMO! FERMOOOOOOOOO! Il Giudice ha sospeso il pagamento, quindi non deve pagare e attendiamo l’udienza a Settembre 2022”.
Alle mie domande sul perché il Giudice abbia deciso così, gli Avvocati non sanno bene rispondere. È una cosa insolita, inusuale, ma certamente molto positiva Si scoprirà poi che la motivazione è il danno economico che la sanzione avrebbe determinato.
La cosa mi lascia ben sperare…
E arriva il 10 Settembre 2022. Suona il telefono del Dr. Ternelli. È l’avvocato. Possiamo immaginare un dialogo più o meno così:
Qui il Dr., che era sulle scale, si accascia con le spalle al muro, piangendo e chiedendo scusa a tutti per le sofferenze causate e il dolore portato nella vita di ogni giorno [nota: drammatizzazione, potrebbe non essere realmente accaduto]
E allora diciamolo tutti insieme, tutti insieme, quattro volte:
La farmacia Ternelli vince il ricorso e ottiene l’annullamento della sanzione per la presunta pubblicità indiretta alla cannabis medica.
Abbracciamoci forte, e vogliamoci tanto bene; vogliamoci tanto bene. Perché abbiamo vinto, abbiamo vinto tutti stasera, abbiamo vinto tutti, amici, abbiamo vinto tutti.
Siamo ancora in attesa che vengano pubblicate.
Chiariamo subito: fare pubblicità a sostanze stupefacenti è e rimane sempre vietato. Quello che “cambia” per la Farmacia Ternelli è aver ottenuto che parlare di cannabis medica e elencare che la farmacia la prepara non costituisce pubblicità indiretta a sostanza stupefacente.
Eh beh… secondo voi? Tana!
Nulla praticamente. Non esistendo in Italia il common law (dove una sentenza crea legge) e trattandosi di una sentenza di un Giudice di Pace, resta contestabile la propaganda pubblicitaria indiretta nel caso in cui una farmacia (ad eccezione di quella che ha vinto il ricorso) “informi” sulla cannabis terapeutica.
Quindi ognuna delle 6 altre farmacie deve concludere il personale iter di ricorso (se lo ha fatto). E le altre farmacie italiane possono comunque aspettarsi contestazioni se informano sulla cannabis.
Siamo giunti alla fine di questa storia, opera teatrale in atto unico (figuratevi, già così…).
Spero di essere riuscito a intrattenervi da una parte, informandovi dall’altra di come sono andate le cose. E di avervi strappato un sorriso ogni tanto
Farmacista appassionato di Galenica, Legislazione Farmaceutica e Farmaci al banco. Amministratore di Farmagalenica.it, Farmacosmetica.it e Cercagalenico.it.
Nel 2013 si è specializzato in preparazioni galeniche a base di cannabinoidi e cannabis medica e ha conseguito un Master alla Bedrocan BV. Da sempre lavora presso l’omonima Farmacia.
Iscrizione Albo dei Farmacisti
L'articolo Pubblicità alla cannabis: storia del ricorso Farmacia Ternelli sembra essere il primo su Farmagalenica.
]]>L'articolo Estratto di cannabis Farmalabor 15% THC, olio galenico sembra essere il primo su Farmagalenica.
]]>Questo articolo è dedicato a coloro che vogliono informarsi su questa novità nel panorama della cannabis medica terapeutica in Italia: sapere come prepararlo, come acquistarlo, che ricetta serve, i costi, prezzi, differenze, eccetera.
È un articolo semplice da leggere nonostante la lunghezza ed è stato diviso in sezioni per agevolare il lettore che volesse approfondire un contenuto specifico.
Buona lettura, se avete domande ci sono i commenti a fondo articolo.
Si tratta di estratto di cannabis concentrato al 15% di THC (ossia 150mg/g) che è stato prodotto mediante estrazione in etanolo (che viene poi completamente rimosso) da una azienda europea autorizzata e viene successivamente importato e confezionato dalla Farmalabor SRL che è autorizzata dall’AIFA alla ripartizione e produzione lotti.
Dal punto di vista regolatorio non è un prodotto finito destinato al pubblico, ma una materia prima GMP che il Farmacista Galenista deve utilizzare nel laboratorio della Farmacia Galenica per preparare un olio di cannabis alla concentrazione desiderata dal Medico.
L’ estratto di cannabis Farmalabor 15% THC è una materia prima per preparare l’olio di cannabis con THC in farmacia
La preparazione avviene diluendo l’estratto in opportuni eccipienti quali:
Ogni infiorescenza di cannabis medica è unica in quanto derivata da una genetica proprietaria dell’azienda (es. Bedrocan BV, Aurora, Canopy, ecc…) che la produce.
Ogni olio di cannabis è quindi diverso se preparato con infiorescenze di cannabis diverse.
Per quanto riguarda la composizione dell’estratto di cannabis Farmalabor 15% THC in terpeni e altri cannabinoidi (es. THCA, CBG, CBN, ecc…) queste sono le informazioni disponibili da certificato di analisi:
Si sottolinea che le specifiche (e i relativi contenuti in cannabinoidi, acido o neutri) sono conformi alla monografia tedesca Cannabis Extractum.
Di seguito, una analisi in HPLC-UV dell’estratto puro:
L’ estratto di cannabis Farmalabor dovrebbe essere ottenuto da varietà ibride di infiorescenze (e foglie?), ma attualmente non sono disponibili informazioni più precise.
Leggere la sezione tecnica più avanti per maggiori informazioni.
L’estratto di cannabis Farmalabor NON è un isolato, cioè non è solo THC, ma contiene anche altri cannabinoidi e sostanze della cannabis
È “solo” più concentrato
Diluendo opportunamente l’estratto di cannabis 15% THC, è possibile ottenere oli analoghi all’olio di Bedrocan o Pedanios, ma anche Bediol o FM2 (aggiungendo CBD cristalli).
“Analoghi” significa che avranno la stesso identica quantità di THC e/o CBD, che avranno diversa composizione in terpeni, cannabinoidi, eccetera.
Questo estratto di cannabis Farmalabor NON è ottenuto da Bedrocan o Pedanios, ma da altre infiorescenze. Come già detto, è un analogo, non identico.
In particolare, se parliamo di concentrazione del THC all’interno dell’olio finale (quello che il paziente acquisterà e assumerà) occorre precisare una cosa importantissima:
L’AIFA ha autorizzato Farmalabor alla produzione e al rilascio di un nuovo principio attivo farmaceutico (ESTRATTO DI CANNABIS 15% THC), con rilascio del GMP, Certificate No: IT- API/158/H/2021.
Il Ministero della Salute, Ufficio Centrale Stupefacenti, con D.D. n°392/2021 del 18/10/2021 ha autorizzato la Farmalabor alla manipolazione dell’ESTRATTO DI CANNABIS 15% THC.
Nota: paragrafo un po’ tecnico, per Farmacisti e Medici. Se non vi interessa passate pure al successivo. Ma è interessante, sappiatelo
Prima di tutto, la regola madre da cui tutto dipende: essendo una soluzione oleosa, la densità non è 1 (circa 0,964, ma varia da lotto a lotto) perciò 1 g di estratto NON è uguale a 1 ml di estratto.
Da fine 2022, l’estratto di cannabis Farmalabor 15% THC viene venduto in millilitri (non più in grammi come avveniva fin dall’inizio, fine 2021). È bene quindi intestare una nuova pagina di registro in cui caricare i nuovi estratti gestiti in ml. Ovviamente, il Farmacista Gallerista può terminare di utilizzare le “vecchie versioni” caricate ancora in g.
Versione vecchio estratto: 1 g (NON 1 ml) di estratto di cannabis Farmalabor 15% contiene 150mg di THC*.
Valore teorico, ogni lotto avrà un valore preciso (es. 160mg) come da Certificato di analisi
Versione nuovo estratto: 1 ml (NON 1g) di estratto di cannabis Farmalabor 15% contiene 150mg di THC*.
A seconda dell’estratto di cui si dispone, si possono aver da gestire conversioni tra grammi e millilitri o viceversa.
Per questo è necessario che ogni volta il Farmacista effettui la conversione da ml a g (o da grammi a millilitri) tramite la densità fornita sul certificato di analisi.
A volte il risultato di conversione sarà di cifre precise, altre volte si porterebbero generare cifre infinitesimali che, causa approssimazione matematica, dovranno essere sapientemente registrate (e annotate) onde evitare errori di giacenza sul Registro di entrata e uscita stupefacenti.
Per facilitare le conversioni, Farmalabor mette a disposizione questo documento PDF per facilitare le operazioni.
Questo invece un esempio di certificato di analisi:
Di seguito è riportata una tabella con le principali diluizioni dell’estratto di cannabis 15% THC per ottenere olio di cannabis a diverse concentrazioni di THC a diversi volumi.
Fondamentale: oltre a miscelare, prestare molta attenzione a verificare la completa dissoluzione dell’estratto nell’eccipiente. Se ciò non avvenisse completamente, si avrebbe un estratto a concentrazione non uniforme, con potenziali problemi per il paziente.
Quello che va fatto è:
Nota MOLTO bene: per evitare il problema delle approssimazioni infinitesimali, tutti i grammi di estratto sono stati approssimati all’unità in modo da semplificare la prescrizione, pesata e scarico. Pertanto, la concentrazione in THC indicata può subire leggere variazioni entro 5% del dichiarato (es. 5 mg/ml +-5%), anche in base alla reale concentrazione del lotto.
Disclaimer: è responsabilità del Farmacista assicurarsi che i calcoli stechiometrici, nonché i valori del certificato di analisi siano corretti per assicurarsi del contenuto finale di THC nell’olio. Farmagalenica SRL esclude ogni responsabilità per errori o imprecisioni dovessero derivare dall’uso della presente tabella.
Oltre alla tabella sopra riportata, si fornisce questo calcolatore online per permettere un rapido calcolo della quantità in grammi di estratto necessario (da pesare o indicare in ricetta) rispetto al volume finale desiderato di olio.
Il calcolatore delle dosi personalizzate è fornito ad uso dimostrativo; si esclude ogni responsabilità per eventuali errori in quanto la responsabilità del calcolo è sempre del Farmacista / Medico.
L’estratto di cannabis Farmalabor 15% THC è realizzato in Labrafac Lipophile WL1349 (abbrev. Labrafac), ossia l’estratto, una volta realizzato, è stato diluito al 15% in una massa costituita da una materia prima GMP a base di MCT, il Labrafac appunto.
È quindi consigliato utilizzare lo stesso solvente per diluire l’estratto e realizzare l’olio di cannabis.
Come per l’olio di cannabis ottenuto da infiorescenze, è necessario utilizzare un flacone contagocce, solitamente un flacone in vetro ambrato di classe III con tappo child-proof (a prova di bambino) cui può essere aggiunto un riduttore e siringa graduata per la somministrazione.
L’estratto di cannabis Farmalabor così come l’olio di cannabis realizzato con esso, va conservato al di sotto dei 25°C, ma il produttore ne raccomanda la conservazione in frigorifero tra 2 e 8°C.
La shelf life dell’estratto di cannabis 15% THC (quindi la materia prima da lavorare) ha un scadenza di circa 12 mesi. ATTENZIONE PERO’: l’olio di cannabis realizzato con esso se conservato in frigorifero può avere una scadenza massima di 6 mesi, ma ancora non sono disponibili studi sulla stabilità definitiva. È ipotizzabile un periodo di qualche mese in frigorifero.
Ci sono diverse peculiarità nell’uso di un estratto di cannabis medica concentrato come quello della Farmalabor; come tutte le cose alcune sono positive, altre negative. E ci sono pure considerazioni neutre.
Vediamole velocemente, ma approfonditamente.
Innegabilmente in questo periodo di carenza di cannabis infiorescenze anche per preparare olio di cannabis terapeutico in Farmacia o cartine da decotto o vaporizzare, avere a disposizione una alternativa permette di sopperire alla carenza.
Vale la piena chiedersi se, fatte le opportune valutazioni, questo vantaggio rimarrà tale in un ipotetico futuro in cui le infiorescenze dovessero tornare (e lo saranno entro il 2023) abbondantemente disponibili.
Realizzare un olio di cannabis da infiorescenze nel Laboratorio Galenico della Farmacia richiedere da 1 a 2 giorni a seconda della metodica da utilizzare; in questo caso si tratta di miscelare “semplicemente” (virgolette perché di semplice non c’è mai nulla nella attività di un Farmacista Galenista, i problemi sono sempre dietro l’angolo) l’estratto con gli eccipienti.
Il punto fondamentale è che il Farmacista Galenista si assicuri che la massa dell’ estratto di cannabis Farmalabor sia perfettamente disciolta negli eccipienti, evitando la formazione di “sacche” di olio più concentrate e altre meno concentrate.
L’ estratto di cannabis Farmalabor è già titolato al 15% di THC, ossia è noto che ogni ml di estratto contiene 150mg di THC. Per questo, facendo una diluizione precisa, con pochi calcoli stechiometrici il Farmacista è in grado di indicare la concentrazione finale di THC contenuta in
Esempio: sapendo che in 1 g sono presenti 150mg di THC come da certificato di analisi, avendo messo 5 g di estratto e portato a volume di 50 ml con olio di MCT, significa che in 1 ml finale di olio di cannabis saranno presenti 15 mg di THC. Inoltre, sapendo che 1 ml di olio sono circa 28 gocce, significa che ogni goccia conterrà circa 0,5 mg di THC.
In base alla Tariffa Nazionale dei Medicinali, il Farmacista non può decidere in autonomia il costo di un farmaco galenico, ma tenersi ad essa per calcolare il prezzo finale.
Per quanto riguarda i costi:
Come già stato detto, ogni singolo millilitro (ossia 150mg di THC) di estratto di cannabis Farmalabor 15% ha un costo netto di acquisto di sui 16 € + IVA che è più alto rispetto agli estratti preparati in farmacia partendo da infiorescenze.
Nella tabella seguente sono elencati alcuni esempi di prezzi (a parità di THC e quantitativo finale) per far capire le differenze di prezzo tra il prezzo al paziente di un estratto realizzato farmacia da infiorescenze e un olio realizzato diluendo l’ estratto di cannabis Farmalabor.
CONCENTRAZIONE | VOLUME | Prezzo finale al paziente (IVA 10% inclusa) | |
Bediol / FM2 Olio 5g (Metodica Romano & Hazekamp) | 5 mg/ml THC | 50 ml | CIRCA 95€ |
Bediol / FM2 Olio 5g (Metodica Ternelli / Calvi) | 5 mg/ml THC | 50 ml | CIRCA 119€ |
Olio di cannabis diluito Farmalabor analogo Bediol / FM2 (1,5 ml di estratto necessari) | 5 mg/ml THC | 50 ml | CIRCA 101€ |
CONCENTRAZIONE | VOLUME | Prezzo finale al paziente (IVA 10% inclusa) | |
Bediol / FM2 Olio 5g (Metodica Romano & Hazekamp) | 5 mg/ml THC | 50 ml | CIRCA 95€ |
Bediol / FM2 Olio 5g (Metodica Ternelli / Calvi) | 5 mg/ml THC | 50 ml | CIRCA 119€ |
Olio di cannabis diluito Farmalabor analogo Bediol / FM2 (1,5 ml di estratto necessari) | 5 mg/ml THC | 50 ml | CIRCA 85€ |
Sempre base alla Tariffa Nazionale dei Medicinali, il Farmacista non può decidere in autonomia il costo di un farmaco galenico, ma tenersi ad essa per calcolare il prezzo finale. Come già stato detto, ogni singolo millilitro (ossia 150mg di THC) di estratto di cannabis Farmalabor 15% ha un costo netto di acquisto di sui 16 € + IVA che è più alto rispetto agli estratti preparati in farmacia partendo da infiorescenze..
Nella tabella seguente sono elencati alcuni esempi di prezzi (a parità di THC e quantitativo finale) per far capire le differenze di prezzo tra il prezzo al paziente di un estratto realizzato farmacia da infiorescenze e un olio realizzato diluendo l’ estratto di cannabis Farmalabor:
CONCENTRAZIONE | VOLUME | Prezzo finale al paziente (IVA 10% inclusa) | |
Bedrocan / Pedanios Olio 5g (Metodica Romano & Hazekamp) | 15 mg/ml THC | 50 ml | CIRCA 95€ |
Bedrocan / Pedanios Olio 5g (Metodica Ternelli / Calvi) | 15 mg/ml THC | 50 ml | CIRCA 119€ |
Olio di cannabis diluito Farmalabor analogo Bedrocan / Pedanios (5 ml di estratto necessari) [23,30 €/g] | 15 mg/ml THC | 50 ml | CIRCA 169€ |
Olio di cannabis diluito Farmalabor analogo Bedrocan / Pedanios (10 ml di estratto necessari) [23,30 €/g] | 15 mg/ml THC | 100 ml | CIRCA 289€ |
CONCENTRAZIONE | VOLUME | Prezzo finale al paziente (IVA 10% inclusa) | |
Bedrocan / Pedanios Olio 5g (Metodica Romano & Hazekamp) | 15 mg/ml THC | 50 ml | CIRCA 95€ |
Bedrocan / Pedanios Olio 5g (Metodica Ternelli / Calvi) | 15 mg/ml THC | 50 ml | CIRCA 119€ |
Olio di cannabis diluito Farmalabor analogo Bedrocan / Pedanios / Billy Buttons (5 ml di estratto necessari) | 15 mg/ml THC | 50 ml | CIRCA 137€ |
Olio di cannabis diluito Farmalabor analogo Bedrocan / Pedanios / Billy Buttons (10 ml di estratto necessari) | 15 mg/ml THC | 100 ml | CIRCA 230€ |
In base alla Tariffa Nazionale dei Medicinali e tenuto conto che l’estratto di cannabis materia prima GMP non è contenuto nell’allegato A, la sostanza/materia prima deve essere venduta al prezzo di costo (0% ricarico). In altre parole, per il Farmacista pagare 1 g di estratto (es.) 5€, 27 € o 50€ non cambia in termini di guadano: il guadagno che avrà su questo estratto è sempre lo stesso ossia 0€.
Per le sostanze non comprese nell’allegato A si applica il prezzo di acquisto, al netto dell’IVA, del quale deve essere conservata prova documentale.
Art. 5, Tariffa Nazionale dei Medicinali, la “grande” conquista del 2017
Di contro, il farmacista dovrà sostenere ingenti costi di acquisto legati all’elevato costo della materia prima e alle pezzature disponibili (notare che i prezzi e tagli possono essere soggetti a variazioni: far riferimento al fornitore per le quotazioni aggiornate):
Considerando che chi ha aggiornato la Tariffa (…) ha pensato di non distinguere il carico di lavoro nel preparare piccoli flaconi (es. 50 ml) e grandi flaconi (es. 200ml), il ricavo economico del Farmacista è sempre lo stesso ed è rappresentato esclusivamente dalla somma dei diritti addizionali di miscele di olii più i costi di lavorazione, per un ricavo totale di circa 25€.
Indipendentemente dalla quantità preparata.
Nella tabella seguente è riportato il confronto sul ricavo (al netto dell’IVA 10%) tra gli estratti di cannabis realizzati in Farmacia da infiorescenze e per diluizione dell’estratto di cannabis Farmalabor:
CONCENTRAZIONE | VOLUME | TEMPO DI LAVORO | COSTI AL FARMACISTA | RICAVO (netto IVA 10%) | |
Bedrocan / Pedanios Olio 5g (Metodica Romano & Hazekamp) | 15 mg/ml THC | 50 ml | 4 – 8 h | CIRCA 50€ | CIRCA 40€* |
Bedrocan / Pedanios Olio 5g (Metodica Ternelli / Calvi) | 15 mg/ml THC | 50 ml | 24 – 48 h | CIRCA 60€ | CIRCA 50€* |
Olio di cannabis diluito Farmalabor analogo Bedrocan / Pedanios (5 ml di estratto necessari) [26,20 €/g] | 15 mg/ml THC | 50 ml | 1,5 h | CIRCA 140€ | CIRCA 30€ |
Olio di cannabis diluito Farmalabor analogo Bedrocan / Pedanios (5 ml di estratto necessari) [23,30 €/g] | 15 mg/ml THC | 50 ml | 1,5 h | CIRCA 120€ | CIRCA 30€ |
Bedrocan / Pedanios Olio 5g (Metodica Romano & Hazekamp) | 15 mg/ml THC | 100 ml | 4 – 8 h | CIRCA 85€ | CIRCA 55€* |
Bedrocan / Pedanios Olio 5g (Metodica Ternelli / Calvi) | 15 mg/ml THC | 100 ml | 24 – 48 h | CIRCA 100€ | CIRCA 70€* |
Olio di cannabis diluito Farmalabor analogo Bedrocan / Pedanios (10 ml di estratto necessari) [26,20 €/g] | 15 mg/ml THC | 100 ml | 1,5 h | CIRCA 295€ | CIRCA 30€ |
Olio di cannabis diluito Farmalabor analogo Bedrocan / Pedanios (10 ml di estratto necessari) [23,30 €/g] | 15 mg/ml THC | 100 ml | 1,5 h | CIRCA 260€ | CIRCA 30€ |
Pur parlando sempre di cannabis, questo estratto rappresenta una novità in termini assoluti, quindi a differenza degli estratti di cannabis preparati in farmacia (già rimborsati), in questo caso l’olio di cannabis ottenuto da questo estratto di cannabis Farmalabor non è ad oggi mutuabile in diverse Regioni: ogni singola Regione dovrà emettere un nuovo atto normativo per riconoscerne la mutuabilità (gratuità).
Ci sono però Regioni che ad oggi già concedono gratuitamente (mutabile) l’estratto e sono:
Le domande a cui rispondere sono:
Rilordate che i tempi tecnici sono sempre mesi che diventano anni in alcuni casi.
Non risulta essere presente se non in tracce il THCA (THC acido), il precursore del THC. Diversi studi presenti su Pubmed (ad esempio qui e qui) hanno evidenziato come anche il THCA possieda attività terapeutiche e svolga dunque una azione importante.
Nell’estratto risultano tracce di THCA, mentre negli estratti realizzati in farmacia da infiorescenze esso è presente in concentrazioni variabili a seconda del metodo, ma comunque a dosi importanti.
Potrà capitare quindi che una preparazione di cannabis con solo THC abbia un effetto diverso da una con THC e THCA.
La cannabis non è THC. Il THC non è cannabis.
Immaginando un futuro in cui gli estratti saranno solo come questo (cioè non più preparati in Farmacia partendo dalle infiorescenze), di fatto vorrebbe dire addio alla personalizzazione della varietà di cannabis da utilizzare: se serve un olio con THC questo è, prendere o lasciare.
Questo potrebbe cambiare se in futuro ci fossero più estratti, di più varietà. Ma non abbiamo la sfera di cristallo..
Sono almeno i seguenti:
– pesata
– misurazione volumetrica
– miscelazione
– dissoluzione
In alcune circostanze (es. aggiunto di altri attivi) può essere applicato anche:
– riscaldamento
– sonicazione
– raffreddamento
– ecc…
per un totale minimo di 4 operazioni tecnologiche a preparazione.
DIFFIDATE da chi sostiene ve ne siano meno.
Certamente, il Medico può indicare l’aggiunta di cristalli di CBD nell’olio per ottenere qualsiasi rapporto di THC e CBD desiderato, esattamente come già avveniva con gli estratti realizzati in Farmacia partendo da infiorescenze.
Ad esempio, è possibile miscelare l’estratto di THC e aggiungere CBD per ottenere un olio di cannabis analogo al Bediol o FM2.
Poiché tutte le registrazioni a livello ministeriale e del fornitore sono in grammi, va registrato in GRAMMI.
In ogni caso bisogna prestare molta attenzione quando si prelevano millilitri e vanno convertiti in grammi. L’errore di giacenza è dietro l’angolo…
La tariffazione segue miscele di olii (punto 3).
NO soluzioni.
NO estratti e tinture.
L’olio di cannabis può essere prescritto sia per uso umano che per uso veterinario.
Trattandosi di una preparazione galenica, per l’acquisto dell’estratto di cannabis Farmalabor diluito alla concentrazione desiderata, serve una ricetta non ripetibile valida 30 giorni escluso quello di emissione, per una sola preparazione (si tratta di un farmaco galenico stupefacente e psicotropo).
Tutte le prescrizioni di olio di cannabis da estratto di cannabis Farmalabor sono SEMPRE OFF-LABEL
Tale ricetta può essere redatta da qualsiasi medico e sempre in OFF LABEL (come per le ricette di infiorescenze di cannabis) secondo l’art. 5 della Legge 94/98 (“Di Bella”) e deve prevedere almeno:
Per semplificarne la comprensione, si rendono disponibili a scopo didattico i seguenti esempi facsimile uso umano in PDF con diverse concentrazioni nel formato da 50 ml (il più usato) che possono essere scaricati, ricordando che il Medico può personalizzare la concentrazione o gli eccipienti a qualsiasi dosaggio e tipo, secondo le specifiche esigenze del paziente:
Trattandosi di una preparazione galenica, per l’acquisto dell’estratto di cannabis Farmalabor diluito alla concentrazione desiderata, serve una ricetta veterinaria non ripetibile valida 30 giorni escluso quello di emissione, per una sola preparazione. Essendo un farmaco galenico stupefacente e psicotropo va prescritto con ricetta REV.
Tale ricetta può essere redatta da qualsiasi medico veterinario in base al quanto disposto dall’art. 84 del Dlgs 193/2006 e solo per PET o nDPA (animali da compagnia quali cani e gatti, detti anche non destinati alla produzione di alimenti); la ricetta veterinaria elettronica dovrà riportare:
Per semplificarne la comprensione, si rendono disponibili a scopo didattico i seguenti esempi facsimile uso veterinario in PDF con diverse concentrazioni nel formato da 50 ml (il più usato) che possono essere comodamente scaricati, ricordando che il Medico Veterinario può personalizzare la concentrazione o gli eccipienti a qualsiasi dosaggio e tipo, secondo le specifiche esigenze del paziente:
Per trovare e visualizzare quali Farmacie di Farmagalenica sono in grado di vendere prodotti derivati dalla canapa, consultare il motore di ricerca disponibile su www.cercagalenico.it (si aprirà una nuova pagina).
Farmacista appassionato di Galenica, Legislazione Farmaceutica e Farmaci al banco. Amministratore di Farmagalenica.it, Farmacosmetica.it e Cercagalenico.it.
Nel 2013 si è specializzato in preparazioni galeniche a base di cannabinoidi e cannabis medica e ha conseguito un Master alla Bedrocan BV. Da sempre lavora presso l’omonima Farmacia.
Iscrizione Albo dei Farmacisti
L'articolo Estratto di cannabis Farmalabor 15% THC, olio galenico sembra essere il primo su Farmagalenica.
]]>L'articolo Spedizione cannabis terapeutica a domicilio: storia di un ricorso sembra essere il primo su Farmagalenica.
]]>Di cosa stiamo parlando? Brevemente, dell’interpretazione data dal Ministero della Salute sulla impossibilità per le farmacie di consegnare a domicilio medicinali galenici a base di cannabis da parte delle Farmacie.
La stampa generalista se ne è occupata parecchio, per chi volesse approfondire, alcuni link per i dettagli della vicenda:
Sicuramente la domanda che molti si fanno alla data dell’ultimo aggiornamento dell’articolo è “Le farmacie possono spedire a domicilio farmaci galenici con cannabis terapeutica?“.
La risposta data è stata no.
Per questo è stato fatto ricorso al TAR, e per questo c’è l’articolo che state leggendo
Trattandosi della narrazione di una storia, vale la pena dare un’idea sommaria degli argomenti trattati, ossia:
I problemi derivati da questa Circolare non si sono fatti attendere, come riportano queste testate giornalistiche:
Data la vastità e importanza del caso è comprensibile possano nascere diverse domande o dubbi: lasciate un commento e vi verrà risposto il prima possibile.
Ultima cosa prima di continuare, una “sciccheria” linguistica:
Con “spedire una ricetta”, in ambito farmaceutico si intende l’apposizione di timbri, date, prezzi, firme e altri formalismi da parte del Farmacista.
NON si riferisce alla spedizione fisica con corriere o pacco postale.
Poiché in Italia, su circa 19.000 farmacie censite, meno di 500 preparano cannabis terapeutica, una via per facilitare l’accesso al farmaco è stata quella di poter inviare a domicilio il farmaco tramite terza persona o corriere privato.
Di fatto il paziente, dopo aver fornito la ricetta originale in farmacia, poteva (tra le altre cose):
Qualsiasi tipo di consegna avviene e può avvenire sempre e solo dopo che la ricetta della cannabis medica è stata presentata in originale in farmacia.
In questo modo un paziente che dovesse curarsi con cannabis terapeutica e non avesse modo di reperirla in una delle (poco meno) 600 farmacie che preparano cannabis (sui circa 7.900 Comuni Italiani) oltre che per frequenti carenze di cannabis medica, poteva farsela inviare direttamente a domicilio una volta che la ricetta originale fosse pervenuta in farmacia.
Sennonché, a settembre 2020 il Ministero rilascia una Circolare del 23 Settembre 2020 intitolata “Chiarimenti sulla Monografia Cannabis extractus normatum”, di seguito riportata:
Per coloro che volessero scaricare il PDF integrale, di seguito il link diretto al PDF
Prima di proseguire è fondamentale chiarire il valore di legge di una circolare (roba da FRS):
Una circolare non ha rango di Legge, ergo NON crea/modifica una Legge.
Consiglio di stato, 2013
Dà un orientamento, anche autorevole, ma non vincolante.
Esatto: non è stato promulgato un Decreto (che sarebbe stato impugnabile con richiesta di sospensiva), ma una circolare che, come evidenziato sopra, interpreta la Legge ma non può riscriverla (approfondimento qui).
In altre parole, il Ministero della Salute con la circolare del 23 Settembre 2020 non fa altro che dire che a quella data
Precisiamo: non sono solo questi 3 punti quelli toccati dal Ministero in questa circolare, ma sono quelli che hanno avuto una immediata ripercussione sulle modalità pratiche di fornitura di cannabis medica ai pazienti.
A questo punto dell’articolo ci si aspetterebbe di leggere che “si è fatto ricorso”. Quello dopo.
Adesso c’è la spiegazione del PERCHÉ si è fatto ricorso.
“Per avere ragione” sembrerebbe la risposta più ovvia.
Anche.
Ma non solo.
Storicamente, nel mondo “farmacia” i grandi cambiamenti, le grandi svolte sono arrivate sempre da ricorsi e successive sentenze e non da leggi o decreti ad hoc.
Esatto, per le gradi conquiste nel mondo farmacia (e galenica) bisogna ringraziare la magistratura su iniziativa dei singoli.
Con singoli si intendono proprio i singoli farmacisti o singole società. Niente federazioni, associazioni di categoria, sindacati, gruppi, ecc…
E questi singoli sono soli. Non solo non hanno supporto dalle figure sopra, ma sono (a volte) osteggiati o allontanati perché “rivoluzionari” o perché “meglio non mettersi contro il Ministero”.
Ma la realtà oggettiva è un’altra: vale quindi davvero la pena farne un excursus per capire come ha funzionato nell’ultimo ventennio in materia di ricorsi “farmaceutici”.
Se volete saltare, scorrete al paragrafo successivo. Altrimenti, di seguito, trovate velocemente alcuni casi noti che verranno proposti con la seguente struttura:
Cominciamo.
A detta del “gotha” galenico italiano, non si è mai potuto sconfezionare (aprire una confezione di un farmaco industriale) per usarne la materia prima per preparare farmaci galenici. Perché la legge non lo prevede/lo vieta.
dalla notte dei tempi al 2015
Poi è arrivata la sentenza del Consiglio di Stato (sentenza 4257/2015) che ha detto: si può sconfezionare un farmaco industriale (“specialità”). Perché non c’è nessuna norma che lo vieta.
E da lì, è seguito il Decreto Ministeriale (2017) ha aggiornato la Tariffa dei Medicinali che ora prevede esplicitamente lo sconfezionamento di una specialità medicinale.
A detta del Ministero della Salute (e non solo) non si può fare pubblicità ai SOP, solo agli OTC. Perché la legge non prevede esplicitamente la pubblicità ai SOP, solo agli OTC.
dalla notte dei tempi al 2017
Poi è arrivata la sentenza del Consiglio di Stato (sentenza 2217/2017) che ha detto: si può fare pubblicità anche ai SOP. Perché non c’è nessun norma che lo vieti.
E da lì, l’adeguamento delle aziende per cui, nel 2020 hanno iniziato a comparire pubblicità di prodotti SOP, non solo OTC.
Ah, cosa sono OTC e SOP? Sono i farmaci di libera vendita. Es. il Moment è un OTC, Tachipirina è un SOP.
A detta dell’Istituto Superiore di Sanità, solo le farmacie ospedaliere potevano ripartire in camera bianca il bevacizumab. Perché solo le farmacie ospedaliere (a detta dell’ISS) possiedono il know how e la tecnologia per farlo.
ISS nel 2015
Poi è arrivata la sentenza del Consiglio di Stato (sentenza 0024/2017) che ha detto: anche le farmacie territoriali possono fare ripartizione di bevacizumab. Perché non c’è nessuna legge che lo vieta rispetto alle ospedaliere.
E così, l’AIFA nel 2020 ha regolamentato la ripartizione di bevacizumab nelle farmacie (ospedaliere e territoriali) e nel 2021 ha istituito la nota 93 per il bevacizumab.
A detta del “gotha” galenico italiano e del Ministero della Salute, non si può avere un laboratorio galenico staccato dalla farmacia perché non è esplicitamente previsto e l’interpretazione delle Norme di Buona Preparazione della Farmacopea vanno intese per cui il laboratorio galenico deve essere fisicamente collegato alla farmacia.
dalla notte dei tempi al 2020
Poi è arrivata la sentenza del TAR della Lombardia (sentenza 659/2020) che ha detto: si può avere un laboratorio galenico anche fisicamente staccato dalla farmacia. Perché non c’è nessuna norma che lo vieta.
A detta di AUSL e NAS è sempre stato obbligatorio per il Farmacista annotare il prezzo praticato sulla ricetta medica “bianca” non ripetibile.
dalla notte dei tempi al 2009
Poi è arrivato il Consiglio di Stato (sentenza 5574/2009) che ha detto: il prezzo di vendita in etichetta non va indicato obbligatoriamente, ad eccezione dei farmaci galenici.
A detta del “gotha” galenico italiano non è possibile fare pubblicità ai galenici officinali perché sono equiparabili ai SOP (per i quali, prima della sentenza del Consiglio di Stato si considerava vietata) e quindi ogni forma di pubblicità è vietata.
dalla notte dei tempi al 2016
Poi è arrivata la Corte di Giustizia Europea (sentenza C‑276/15 del 26/10/2016) che ha detto: è possibile fare pubblicità ai farmaci galenici officinali.
Nell’interpretazione restrittiva [e assurda] delle NBP, mentre è palese il limite di 3.000 g di formulato, si è spesso sentito dire che “se si fanno troppe preparazioni magistrali si diventa poi officina farmaceutica e servono autorizzazioni apposite”.
dal 2002 al 2020
Poi è arrivata la sentenza del TAR della Lombardia (sentenza 659/2020) che ha detto: è ovvio che se una farmacia riceve ricette mediche per elevatissimi quantitativi di farmaci galenici magistrali che l’industria farmaceutica non può fare, la farmacia li DEVE preparare senza per questo diventare officina farmaceutica.
Torniamo quindi al ricorso contro la circolare del 23 Settembre 2020 .
In questo caso il Dr. Marco Ternelli ha presentato il ricorso al TAR del Lazio tramite lo studio legale Astolfi Associati di Milano con l’assistenza di 4 (quattro) Avvocati; in un secondo momento, al ricorso del Dr. Marco Ternelli si sono associate altre 12 farmacie (per un totale di 13) che vale la pena citare per memoria storica (nell’ordine di comparsa nel testo del ricorso):
Come detto, la circolare contiene tocca diversi aspetti e il ricorso è stato impostato solo su alcuni aspetti, 2 in particolare:
Per motivi legali e di strategia forense, non è possibile scendere nei dettagli.
Posto che nessuno può conoscere i tempi esatti della Giustizia, di seguito alcune date note sull’iter del ricorso:
Ovviamente appena ci saranno aggiornamenti, verranno prontamente pubblicati.
Update del 4 maggio 2021: udienza fatta! Il Ministero ha puntato sulla inammissibilità del ricorso, ma i Giudici hanno dato udienza ritenendo fondato il ricorso.
Update del 22 Giugno 2021: ancora non è uscita la sentenza, è normale, i tempi del TAR non sono sempre precisi. Non resta che attendere.
Update del 22 Luglio 2021: esce la sentenza in cui il TAR… non risponde.
Va detto, innanzitutto, che il TAR potrebbe accogliere solo una delle due tesi, piuttosto che entrambe.
In questo scenario, per come funziona la normativa italiana (ossia che le sentenze non creano Legge, ma costituiscono un precedente significativo) le 13 Farmacie che hanno partecipato al ricorso:
senza che nessuno possa muovere loro contestazioni a riguardo.
Va però detto che de facto anche altre farmacie potranno beneficiare dell’annullamento di quanto riportato nella circolare, anche se dal punto di vista prettamente tecnico potrebbero ricevere contestazioni.
Si andrà al Consiglio di Stato.
Il 22 Luglio il TAR ha emesso la sentenza, rispondendo di fatto che “è prematuro fare ricorso” ossia ritiene illegittimo il ricorso perché non riconosce la lesività della circolare.
In altre parole: non c’è stata alcuna sanzione (lesione) a carico dei Farmacisti, solo un atto amministrativo che non ha valore vessatorio per cui il Farmacista può continuare a preparare altre forme farmaceutiche e spedire a domicilio, ma deve attendere l’emissione di un provvedimento (probabilmente penale, non amministrativo) per poter intentare la causa.
Precisazione: chi ha fatto ricorso era ben consapevole di questa possibilità e del fatto che una circolare non ha valore di legge, ma rappresenta un parere, un indirizzo.
Vi era poi la possibilità, come accaduto in passato in situazioni analoghe che il TAR, seppur dichiarando il ricorso inammissibile, si esprimesse comunque sulla legittimità o meno delle prescrizioni, ma così evidentemente non è stato, lasciando lo scenario inalterato. Di fatto siamo tornati al 23 Settembre.
In sostanza: il farmacista deve continuare a spedire / preparare formule farmaceutiche diverse, attendere di essere sanzionato, poi può fare denuncia.
Questa sentenza determina un vuoto di tutela per il Farmacista e una violazione del diritto di difesa, visto che lo stesso ora dovrà decidere se uniformarsi alla circolare, rinunciando così allo svolgimento di attività ritenute lecite, oppure disattendere quanto disposto dal Ministero e rischiare però di subire l’avvio di un procedimento penale e l’applicazione di sanzioni
BONUS: il TAR è comunque dell’idea che valga la pena fare ricorso, tant’è che scrive quanto segue, definendo la vicenda “peculiare”:
E ora? Nei prossimi mesi si lavorerà per convincere i Giudici del Consiglio di Stato della necessità di avere un pronunciamento.
A Febbraio 2022 viene presentato il ricorso al Consiglio di Stato, essendoci nuovi sviluppi ed elementi.
In questo caso il Dr. Marco Ternelli ha presentato il ricorso al Consiglio di Stato sempre tramite lo studio legale Astolfi Associati di Milano insieme ad altri 2 colleghi:
Non resta che attendere. I pazienti tutti attendono.
UPDATE: A Giugno 2024 viene fissata l’udienza. Entro 45 giorni in teoria dovrebbe essere depositata la sentenza.
Esce la sentenza n° 6778/2024 (clicca qui per scaricare il PDF) che
Tutto perduto quindi?
No, perché ci sono 2 cose da rilevare nella Sentenza:
Infatti nella sentenza è riportato che:
D’altra parte, come evidenziato dall’Amministrazione, la normativa vigente ammette la possibilità per i pazienti di ricevere i farmaci stupefacenti presso la loro farmacia di prossimità, mediante un sistema “protetto”, che consente alle farmacie che non effettuano preparazioni magistrali di acquisire comunque la ricetta del paziente, attivandosi poi presso un’altra farmacia, che effettua dette preparazioni, affinché, una volta preparato il farmaco, lo consegni, sempre alla farmacia, in sicurezza.
Sentenza Consiglio di Stato n° 6778/2024
Farmacista appassionato di Galenica, Legislazione Farmaceutica e Farmaci al banco. Amministratore di Farmagalenica.it, Farmacosmetica.it e Cercagalenico.it.
Nel 2013 si è specializzato in preparazioni galeniche a base di cannabinoidi e cannabis medica e ha conseguito un Master alla Bedrocan BV. Da sempre lavora presso l’omonima Farmacia.
Iscrizione Albo dei Farmacisti
L'articolo Spedizione cannabis terapeutica a domicilio: storia di un ricorso sembra essere il primo su Farmagalenica.
]]>L'articolo CBD stupefacente in Italia dopo Epidyolex? No,Si,Forse sembra essere il primo su Farmagalenica.
]]>Articolo originale pubblicato a Febbraio 2018.
Aggiornato il 15 Ottobre 2020
Ri-Aggiornato il 22 e 29 Ottobre 2020
Ancora-aggiornato a Giugno 2021
Nuovamente aggiornato a Agosto e Settembre 2023
E ancora: aggiornato ancora a Ottobre 2023 e Febbraio 2024
Neverending story: aggiornato a Luglio 2024
Il 26 Giugno 2018 è stato approvato, come ampiamente previsto e con una precisione svizzera, il farmaco Epidyolex® (non Epidiolex) della GW Pharma (la stessa ditta che commercializza il Sativex®) per il mercato americano (tramite la FDA).
Nel Giugno 2019 è arrivata l’approvazione dell’EMA per l’Europa a cui è seguito tutto quello che leggerete in questo articolo.
Nell’Ottobre 2020 è arrivata la modifica normativa che classifica in Italia l’ Epidyolex come farmaco stupefacente in sez. B (come la cannabis medica), modifica poi sospesa dal Ministro della Salute, Speranza. La sospensione è stata poi revocata il 21 Agosto 2023 con il Decreto del Ministero della salute del 7 agosto 2023. Poi il TAR del Lazio ha sospeso a sua volta questo decreto, cui il MInistero si è appellato al Consiglio di Stato con udienza a Settembre 2024. E nel mentre è arrivato il Decreto 27 Giugno 2024 che ha ripristinato ancora… insomma un casino :D. Leggete e verrà spiegato.
Farmagalenica.it si occupa dell’argomento per la ricaduta che potrà avere avrà questo farmaco, derivato naturale dalla cannabis medica, sul mondo galenico italiano, in particolare per il panorama del CBD e del suo utilizzo, che da Settembre 2023 è diventato “stupefacente”, anzi no, però… però alla fine sì.
La prima parte dell’articolo tratta brevemente di cosa è Epidyolex, se vi interessa la questione del CBD “stupefacente-che-non-lo-è-però” potete saltare direttamente a metà articolo.
Non c’è ancora una data esatta, ma potrebbe essere prima della fine del 2020, massimo inizio 2021..
Manca solo il rilascio dell’AIC da parte dell’AIFA. Nel corso del 2019 e 2020, comunque, Epidyolex è già stato utilizzato in alcuni centri italiani come cura compassionevole
A Giugno 2021 con pubblicazione in Gazzetta Ufficiale 149 del 24 giugno 2021, l’Epidyolex è entrato in commercio in Italia, come farmaco non stupefacente soggetto a ricetta medica non ripetibile limitativa (neurologo, neuropsichiatra infantile, pediatra).
Epidyolex è un farmaco prodotto dalla G. W. Pharma a base di cannabidiolo (CBD) ottenuto naturalmente da fiori di cannabis medica (genetiche proprietarie della G. W. Pharma), le cui indicazioni terapeutiche autorizzate sono il trattamento di 2 forme di epilessia farmacoresistente:
Va anche detto che in base alla normativa offlabel (L. 94/98), il farmaco potrà essere utilizzo anche al di fuori delle indicazioni terapeutiche autorizzate se ne ricorrono le condizioni.
Si presenta in forma di sciroppo oleoso (in olio di arachidi raffinato di grado farmaceutico) aromatizzato, con siringa dosatrice in modo da poter aggiustare il dosaggio in base al peso corporeo del bambino.
FONDAMENTALE: Epidyolex è un farmaco ottenuto per estrazione del CBD (in anidride carbonica supercritica) dal fiore della cannabis, quindi NON è UN FARMACO DI SINTESI, ma contiene CBD naturale.
Ma se il CBD non è stupefacente, perché Epidyolex è stupefacente? La risposta più sotto.
Per ulteriori informazioni, si rimanda al sito ufficiale della ditta produttrice, G. W. Pharma.
Stando alle indicazioni della ditta produttrice, i principali effetti collaterali principali (da comune a molto comune) sono:
La posologia prevede la somministrazione di 2 dosi al giorno, calcolate con il dosaggio che va da 5mg/Kg a 20 mg/Kg da dividere, appunto, in 2 (es. paziente di 10Kg, dovrà assumere 25mg di CBD al mattino e 25mg di CBD alla sera).
Sarà una rivoluzione. Piccola o grande non è possibile saperlo con certezza, ma non servirà una Legge ad hoc: basterà applicare quelle esistenti.
Dr. Marco Ternelli nel Febbraio 2018
La citazione sopra, scritta nel 2018 è stata una azzeccata previsione.
Infatti, nella Gazzetta Ufficiale del 15 ottobre 2020 (scarica qui) che doveva entrare in vigore il 30 Ottobre 2020, sono stati pubblicati tre decreti del Ministero della Salute dell’1 ottobre 2020, che tra l’altro inserisce
Nella tabella dei medicinali, sezione B, del decreto del Presidente della Repubblica 9 ottobre 1990, n. 309,e successive modificazioni, è inserita, secondo l’ordine alfabetico, la seguente categoria di sostanze: composizioni per somministrazione ad uso orale di cannabidiolo ottenuto da estratti di Cannabis.
che al mercato mio padre comprò…
PRIMA DI PROSEGUIRE: con Decreto del Ministro della Salute del 28/10/2020, il decreto è stato SOSPESO (non cancellato) in attesa di ulteriori pareri da ISS e CSS. Quanto segue, quindi NON è ancora in vigore alla data dell’ultimo aggiornamento di questo articolo.Il Decreto del 7 Agosto 2023 è stato pubblicato in gazzetta del 21 Agosto 2023 ed entrerà in vigore entro 30 giorni se non modificato.E ancora: il TAR del Lazio a Gennaio 2024 ha sospeso il Decreto che sospendeva la sospensione, fino a Settembre 2024, in attesa dell’udienza con cui il Ministero della Salute ha ricorso al Consiglio di Stato contro la decisione.
Nuovo colpo di scena: il 6 Luglio è stato pubblicato il Decreto del 27 Giugno 2024 che abroga tutti i precedenti (quindi invalida la sentenza del TAR) e rende stupefacente gli orali di CBD estratto naturale dal 5 Agosto 2024.
Ormai è una comica…
Di fatto, il Decreto che revoca la sospensione entrerà in vigore il 30simo giorno dalla data di pubblicazione cioè il 20 settembre 2023. Da quel giorno succederà quello che state per leggere.
Non più, il Decreto è stato sospeso quindi quello che leggerete è cosa POTREBBE tornare a succedere da Gennaio Settembre 2024.
A Gennaio 2024 infatti, il TAR ha rinviato l’udienza al 16 Settembre 2024.
Ed eccoci: è stato pubblicato, nel luglio 2024 un nuovo decreto che rende stupefacenti i prodotti orali con CBD estratto naturale. Quel che leggere, di seguito, è dunque quello che POTREBBE succedere è successo dal 5 Agosto 2024 (data di entrata in vigore del DM di cui sopra).
NO
Lo si ripete: il cannabidiolo naturale o il cannabidiolo sintetico NON sono stati classificati come sostanze stupefacenti in quanto tali.
Affinchè il CBD in quanto tale fosse stupefacente, nella Tabella dei Medicinali sez. B andava aggiunta questa semplice parola:
cannabidiolo
Questo avrebbe significato che qualsiasi (conoscete il significato della parola qualsiasi giusto?) prodotto esistente contenente CBD (naturale o sintetico) sarebbe stato stupefacente. Ma così non è.
Il Decreto, infatti, parla precisamente di COMPOSIZIONI ossia medicinali (galenici o industriali) ad uso orale che contengono CBD ottenuto da estratti di cannabis.
Detto in maniera discorsiva: non è stupefacente il CBD in quanto tale (in in quanto molecola), ma la COMPOSIZIONE AD USO ORALE che lo contiene SE E SOLO SE il CBD presente è estratto naturalmente.
AD USO ORALE: non è solo “olio”, ma anche “altri estratti”, “capsule”, “tinture”, chewing-gum
È ovvio ma va esplicitato
Ancora un esempio:
Quello che è stupefacente dunque non è il CBD (inteso come sostanza dotata di una unica e precisa), ma quello che sta attorno al CBD:
Se la molecola di CBD fosse stupefacente, non sarebbe possibile questa distinzione naturale-sintetico
Ora, che succede a tutti quei prodotti (oli, capsule, uso tecnico, ecc…) che contengono CBD?
In base a quanto sopra, la differenza la fa solo il tipo di CBD usato.
Tutte le composizioni (prodotti) contenenti CBD naturale sia ad uso orale che non, ora, sono stupefacenti:
Per essere più chiari possibile:
Tutte le composizioni (prodotti) contenenti CBD sintetico sia ad uso orale che non orale, non sono stupefacenti.
Il razionale è che durante il processo estrattivo del CBD dalla pianta (Cannabis, che contiene THC) non è possibile escludere completamente la presenza di THC come residuo. Per questo, un farmaco che contiene CBD estratto naturalmente potrebbe contenere una sostanza classificata stupefacente, il THC (tetraidrocannabinolo).
Inoltre, l’OMS nel 2018 ha rimosso il CBD dalle sostanze aventi azione stupefacente e psicotropa.
Si noti che questa distinzione è la stessa operata in Europa sul CBD ad uso cosmetico.
Altre motivazioni, politiche e non (es. la necessità di fornire grazie ai consumatori) le trovate nell’intervista rilasciata dalla Sottosegretaria ad Economia e Finanze.
(forse) Nulla, per quanto se ne può dire oggi.
Il Decreto infatti NON ha portato alcuna modifica alle Tabelle I, II, III, IV e V degli stupefacenti (ad uso illecito), ma solo ai medicinali, cioè non ha inserito le composizioni per somministrazione ad uso orale di cannabidiolo ottenuto da estratti di Cannabis come prodotti stupefacenti.
In seguito ai chiarimenti ricevuti a Ottobre 2020 dall’UCS, lo scenario vigente dal 30 Ottobre 2020 sarà il B.
Questo può portare a 2 scenari.
Il CBD naturale NON è stupefacente, lo sono le composizioni medicinali che lo contengono.
Gli oli/capsule di CBD da canapa/hemp non stupefacente NON sono medicinali
E quindi non essendo medicinali non ricadono nella Tabella dei Medicinali.
E non ricandendo nella Tabella dei Medicinali NON seguono i dettami del nuovo decreto.
In questo caso, si sostiene che solo un farmaco potrebbe contenere CBD naturale ad uso orale ossia deve essere autorizzato dall’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco).
Detto altrimenti: qualsiasi prodotto che contiene CBD naturale ad uso orale non potrà essere prodotto/commercializzato a meno che non sia un medicinale autorizzato dall’AIFA (!). Ergo, può essere prodotto solo da una officina farmaceutica, oltre ad essere stupefacente.
Per riassumere in maniera chiara, per quanto riguarda il CBD naturale di libera vendita fuori dal canale farmacia (quello venduto negli Hemp Shop o negozi di cannabis light o erboristerie), ci sono diverse considerazioni da fare:
L’articolo verrà aggiornato se ci saranno ulteriori sviluppi.
Per i pazienti (che già acquistavano in farmacia il CBD con ricetta medica) non cambierà nulla!
Anche qui, ci sono 2 scenari.
Non cambia assolutamente nulla.
Non cambia nulla.
A partire dal 30 Ottobre 2020 5 Agosto 2024 il CBD estratto naturale (E SOLO QUELLO) presente in farmacia andrà caricato e scaricato dal Registro Stupefacenti (es. registro elettronico).
Per fare questo, con data 05/08/2024 il farmacista Galenista:
Da quel momento, il CBD andrà ordinato dal Farmacista al grossista con Buono acquisto, come tutte le sostanze stupefacenti e scaricato quando viene utilizzato.
I certificati di analisi del CBD rimangono allegati al flacone della materia prima, senza necessità ulteriori.
In questo scenario, QUALSIASI preparazione (anche uso topico o altro) fatta con questo CBD estratto naturale, orale o non orale, andrà scaricata dal registro in quanto farmaco stupefacente in Tabella dei Medicinali sez. B.
[Edit: in realtà lo scarico avverrà sempre e comunque, ma per una crema il prodotto non è ad uso orale, quindi non sarà stupefacente.]
Di seguito, le slide del Dr. Marco Ternelli sulle modifiche normative a adempimenti per il Farmacista per la gestione del CBD estratto naturale in farmacia nelle preparazione galeniche:
CBD e DM Giugno 2024 in Farmacia di MarcoPer districarsi in questo caos, ecco una pratica tabella contenente tutti i casi possibili con CBD sintetico, naturale, ripetibilità ricetta e varie.
CBD NATURALE ORALE | CBD NATURALE NON ORALE | CBD SINTETICO ORALE o NON ORALE | |
---|---|---|---|
Ricetta con nome e cognome del paziente (es. uso cosmetico) | non ripetibile, valida 30 giorni escluso quello di emissione | (solo inlabel) ripetibile, valida 6 mesi | (solo inlabel) ripetibile, valida 6 mesi |
Ricetta con codice [alfa]numerico (off-label) | non ripetibile, valida 30 giorni escluso quello di emissione | non ripetibile, valida 30 giorni escluso quello di emissione | non ripetibile, valida 30 giorni escluso quello di emissione |
Conservazione della ricetta medica | 2 anni dalla data dell’ultima registrazione | almeno 6 mesi dalla spedizione | almeno 6 mesi dalla spedizione |
NULLA!
Il provvedimento riguarda il CBD, non la cannabis
Ora l’unico modo legale è acquistarlo in farmacia con ricetta medica.
QUALSIASI MEDICO può fare una ricetta per il CBD; per informazioni sul tipo di ricetta, formalismi, esempi c’è l’articolo apposito.
Rimarrà il nodo di cosa succederà quando il Medico vorrà utilizzare cannabis medica con CBD per il trattamento di epilessia: probabilmente nulla di problematico, dato che la cannabis medica NON è CBD, ma un insieme di tante altre sostanze dotate di attività terapeutica (tra cui il CBD e il THC).
Altrettanto sarà possibile per il Farmacista continuare ad utilizzare CBD in GMP per la preparazione di farmaci galenici con ricetta medica, come già avviene tutt’ora, secondo quanto disposto dalla Legge 94/98 (“Di Bella”).
Volendo concludere l’articolo con il farmaco industriale di apertura, trattandosi di un farmaco soggetto a ricetta medica non ripetibile, sarà necessaria la prescrizione di un Medico specialista (neurologo, neuropsichiatra infantile, pediatra).
Inizialmente, il suo uso sarà probabilmente limitato all’ambiente ospedaliero, ma potrà essere acquistato a pagamento anche in Farmacia.
Per visualizzare le Farmacie di Farmagalenica in grado di preparare farmaci galenici con il CBD sintetico, consultare il motore di ricerca Cercagalenico.it (si aprirà una nuova pagina).
Per ogni domanda o dubbio, lasciare un messaggio nei commenti qui sotto.
Farmacista appassionato di Galenica, Legislazione Farmaceutica e Farmaci al banco. Amministratore di Farmagalenica.it, Farmacosmetica.it e Cercagalenico.it.
Nel 2013 si è specializzato in preparazioni galeniche a base di cannabinoidi e cannabis medica e ha conseguito un Master alla Bedrocan BV. Da sempre lavora presso l’omonima Farmacia.
Iscrizione Albo dei Farmacisti
L'articolo CBD stupefacente in Italia dopo Epidyolex? No,Si,Forse sembra essere il primo su Farmagalenica.
]]>L'articolo Monografia estratto di cannabis in Farmacopea: rivoluzione! sembra essere il primo su Farmagalenica.
]]>il Farmacista può preparare e detenere pronto per la vendita l’olio di cannabis o resina di cannabis SENZA AVERE LA RICETTA MEDICA IN FARMACIA.
È stata pubblicata verso la fine di Maggio 2020 ed entrerà in vigore dal 1° Giugno 2020.
ATTENZIONE: il 23 Settembre 2020 il Ministero della Salute, con una Circolare ha ribadito il divieto di preparare la cannabis come officinale. In attesa di conoscere l’evoluzione della normativa, il testo seguente va inteso a scopo didattico.
ASSOLUTAMENTE NO! Lo si ripete: NO!
Per preparare l’olio di cannabis galenico o estratto di cannabis galenico (quindi con cannabis Bedrocan, FM1, FM2 o Pedanios/Aurora), in certi casi non serve ricetta medica in base alla Farmacopea Tedesca.
Per vendere al paziente l’olio di cannabis galenico o estratto di cannabis galenico (quindi con cannabis Bedrocan, FM1, FM2 o Pedanios/Aurora) serve SEMPRE ricetta medica in base alla Farmacopea Italiana.
Bisogna dire grazie alla Farmacopea Tedesca:
Potete scaricare i documenti ai link sottostanti; sono bozze quindi la versione pubblicata potrà essere (anzi, sarà sicuramente) differente:
Ed ecco qui sotto, il link alla monografia integrale (aggiornato al 1° Luglio 2020) in lingua tedesca (c’è un errore di stampa che verrà corretto il prima possibile).
Intanto va chiarito come è definito l’estratto di cannabis nella monografia della Farmacopea Tedesca:
Un estratto prodotto ed ottenuto dalle infiorescenze femminili, sommità fiorite intere o tritate della pianta di Cannabis sativa L.
Bozza Monografia estratto di cannabis da Farmacopea Tedesca [trad. dell’Autore]
Viene poi specificato che [testo obsoleto]
Bozza Monografia estratto di cannabis da Farmacopea Tedesca [trad. dell’Autore]
L’estratto è prodotto con adatto metodo di estrazione come eptano, etanolo o estrazione in CO2 (indicata come metodica preferibile, ma non obbligatoria appunto). L’estratto così ottenuto viene, opzionalmente, raffinato e dissolto in adatto olio grasso come MCT, olio di semi d’uva.
L’ultima bozza è cambiata e riporta:
The extract is prepared by an appropriate extraction process, preferably CO2 extraction. The extract obtained is refined, if necessary, and adjusted to the declared content with an inert excipient, preferably with medium-chain triglycerides. The cannabinoid acids are decarboxylated during the preparation of the extract or during drying of the herbal drug
Bozza Monografia estratto di cannabis da Farmacopea Tedesca versione 2020
La cannabis medica (infiorescenze o estratti o altre forme farmaceutiche) è considerato un farmaco galenico magistrale ossia che viene preparato dal Farmacista e dispensato al paziente SOLO ed ESCLUSIVAMENTE se è presente una ricetta medica.
Cioè significa che il Farmacista deve attendere la ricetta medica del Medico e, dopo averla ricevuta, procedere all’allestimento che, a seconda del tipo, quantità e personalizzazione, può richiedere diversi giorni di tempo.
I problemi più evidenti di questo modus operandi sono
Tutto dipende dalla normativa Italiana, in particolare le NBP (Norme di Buona Preparazione) che prevedono che il farmacista possa allestire preparati galenici officinali, ossia farmaci redatti secondo le indicazioni contenute nella Farmacopea Italiana o nella Farmacopea Europea o in una Farmacopea di un Paese Europeo.
E qui subentra la Germania, con la pubblicazione della monografia estratto di cannabis medica.
Questo permetterà ai Farmacisti Galenisti (come quelli di Farmagalenica) di:
Come tutte le cose, non c’è solo il “bello”, ma anche una serie di regole generali (Farmacopea) e specifiche (monografia). Di seguito le principali, riportate e commentate.
Questo limite è presente per qualsiasi preparazione officinale che il Farmacista realizza, non solo la cannabis.
Importante notare che ogni singola varietà e concentrazione di cannabis rappresenta un lotto diverso.
È quindi possibile preparare e detenere pronta per la vendita contemporaneamente (ad esempio):
In pratica, sono tutti oli di Bedrocan, ma diversi l’uno dall’altro come composizione: per ciascuno possono essere preparati 3000 g di formulato.
Attenzione: 3 chilogrammi di olio NON sono 3 litri di olio, dato che l’olio non ha densità 1.
La densità, questa sconosciuta…
È riportato in monografia che il contenuto di THC e CBD deve essere compreso tra il 90 e 110% del valore dichiarato in etichetta per tutta la durata del periodo di validità.
La monografia chiarisce inoltre, ma è già previsto dalla normativa italiana, che eventuali sostanze tecniche stabilizzanti o enhancer vanno dichiarate in etichetta.
È il passaggio più importante: la monografia permette di assegnare una qualsiasi durata (data di scadenza) purchè durante il periodo di validità, rispettando le condizioni di conservazione, sia garantita la concentrazione dichiarata.
Il DM 9/11/2015 (in Italia) prevede che
Pertanto, per assicurare la qualità del prodotto, la titolazione del/i principio/i attivo/i deve essere effettuata per ciascuna preparazione magistrale con metodologie sensibili e specifiche quali la cromatografia liquida o gassosa accoppiate alla spettrometria di massa ovvero il metodo di estrazione deve essere autorizzato ai sensi della normativa vigente
Allegato tecnico del DM 9/11/2015
Come detto, qui non si parla più di preparazione galenica magistrale (eseguita estemporaneamente), ma di preparazione galenica magistrale eseguita per lotti, quindi non vale il dettame “ciascuna preparazione magistrale”.
L’analisi sull’estratto (olio, resina o oleoresina) va comunque eseguita in quanto
Nota: la metodica di analisi dell’estratto di cannabis preparato come officinale DEVE essere quella indicata dalla monografia! La monografia tedesca indica come riferimento il capitolo 2.2.29 della Farmacopea Europea, la quale indica come detector HPLC, l’UV! Quindi l’analisi dell’olio preparato come officinale deve essere in HPLC-UV (e non in MS o FID).
Come recita la Tariffa Nazionale dei Medicinali Galenici all’art. 2
Alle formule officinali eseguite in multipli (scala ridotta) che recano in etichetta l’indicazione del numero di lotto non si applica la tariffa nazionale di cui al presente decreto.
Art. 2
Il Farmacista, quindi, nel calcolare il prezzo di vendita dell’olio di cannabis NON è obbligato a seguire la Tariffa (quindi niente 9€ al grammo in rimessa), ma può aumentare o diminuire il prezzo liberamente.
Mentre nella preparazione magistrale (singola, per ricetta), il Farmacista galenista è legato solamente alle indicazioni (dosaggi e quantità) che il Medico riporta in ricetta, nella preparazione officinale secondo la monografia estratto di cannabis terapeutica, il Farmacista ha alcuni obblighi, presenti nella monografia stessa.
La non corrispondenza ANCHE AD UNO SOLO DEI PUNTI SUCCESSIVI rende il preparato non corrispondente alla monografia = preparazione magistrale = problemI per il Farmacista.
Argomento già affrontato, è bene ricordare che è una prerogativa di qualsiasi medicinale, industriale o galenico.
Anche questo, può sembrare una ovvietà, ma è fondamentale e logico fornire un prodotto preparato per lotti che contenga il valore reale di THC e CBD.
Questo implica che il Farmacista può realizzare l’etichetta dell’officinale e quindi caricare sul Registro Stupefacenti (e quindi vendere l’olio) SOLO ed esclusivamente quando ha ottenuto le analisi di laboratorio.
Ad oggi, per i magistrali, diverse farmacie forniscono i risultati di laboratorio solo su un foglio separato o addirittura diversi giorni dopo aver dispensato il flacone.
Questo non sarà più possibile.
PUNTO FONDAMENTALE.
Qui c’è qualche limite: di fatto, viene reso impossibile in Italia preparare alcuni tipi di oli o resine come officinali in quanto la concentrazione di THC è o troppo bassa o troppo alta (in m/m, peso su peso).
Niente resine al 50% o 90% THC come officinali (ma si può farli come magistrali).
Rispetto alla prima bozza, è stato tolto il limite o range del CBD: ora è possibile preparare oli, oleoresine e resine di qualsiasi % di CBD!
In base alla classica prescrizione di cannabis in olio di 1 g di fiore ogni 10 ml di olio (es. 5g in 50), NON sono preparabili come officinali/multipli/lotti
Altrettanto, non sono preparabili come officinali (solo come magistrali)
Sono però preparabili oli e resine in cui, in base al rapporto grammi di cannabis/olio, la concentrazione finale di THC sia ALMENO dell’1% e non superi il 25%.
In una prima bozza, era posto il limite massimo dell’ 1%.
Il CBN (cannabinolo) è considerato un prodotto della degradazione. Una concentrazione eccessiva può dare effetti indesiderati quali sonnolenza, intontimento, capogiri, mal di testa, ecc…
In Italia il problema non è un problema, nel senso che per legge qualsiasi sostanza, anche aggiunta ad uso tecnico (es. alcool per estrazione), va dichiarata in etichetta.
Ma non è chiaro cosa fare se si usa un solvente che viene poi completamente rimosso (es. con rotavapor). L’interpretazione più veritiera è che va dichiarato SOLO se rimane presente almeno in tracce.
Mentre inizialmente era riportato di conservare sempre in frigorifero, ora la monografia recita:
La conservazione è al di sotto dei 25°C, preferibilmente tra 2 e 8°C.
Ricordate quanto detto nei paragrafi iniziali: per tutta la durata dell’utilizzo dell’estratto, deve essere garantito che la concentrazione di cannabinoidi dichiarata in etichetta rimanga nel range del +-10%.
Di seguito le domande più frequenti sull’argomento, prese dai commenti e confronti con colleghi.
La soluzione definitiva (ma peggiore): caricare il lotto sulla pagina del registro e registrarlo come stupefacente scaduto in attesa di distruzione.
Certo, ci fossero delle ricette mediche per dispensarlo come galenico magistrale…
Tante, almeno 5.
Una per caricare il fiore come materia prima.
Una per scaricare il fiore come materia prima utilizzata per la produzione del lotto.
Una per caricare il lotto in una pagina dedicata.
Una per caricare il residuo di lavorazione in un’altra pagina dedicata (alcune AUSL/NAS lo chiedono).
Una per scaricare il quantitativo dispensato con ricetta medica.
Come semplificarsi la vita? Con il registro stupefacenti elettronico come H2ORS che è in grado con un singolo clic di eseguire carico/scarico/carico, oltre che eseguire automaticamente i calcoli di addizione/sottrazione giacenze. E tanto tanto altro ancora.
Assolutamente no. La farmacopea Italiana parla di “formulato”, vale a dire la formulazione dell’olio composta da cannabis infiorescenze + olio + altre sostanze. Quando varia una di queste sostanze o anche solo un rapporto (es. g fiore / ml olio) si intende (ovviamente) un nuovo formulato: di conseguenza, potranno essere prodotti massimo 3 Kg anche di quel nuovo formulato come officinale.
Il Dr. Marco Ternelli ha iniziato ad occuparsi di analisi in HPLC di estratti di cannabis preparati galenicamente in Farmacia da fine 2015. Sono quindi oltre 5 anni di esperienza a cui fare affidamento e richiedere una consulenza.
Per cercare e visualizzare l’elenco completo delle Farmacie di Farmagalenica.it in grado di vendere canapa, consultare il motore di ricerca cercagalenico.it (si aprirà una nuova finestra).
Farmacista appassionato di Galenica, Legislazione Farmaceutica e Farmaci al banco. Amministratore di Farmagalenica.it, Farmacosmetica.it e Cercagalenico.it.
Nel 2013 si è specializzato in preparazioni galeniche a base di cannabinoidi e cannabis medica e ha conseguito un Master alla Bedrocan BV. Da sempre lavora presso l’omonima Farmacia.
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]]>La cannabis medica o cannabis terapeutica è legale in Italia dal 2013 e da allora, viene prescritta da alcuni Medici e venduta in alcune Farmacie in varie forme farmaceutiche:
La forma farmaceutica probabilmente più prescritta e gradita ai pazienti/Medici è l’olio di cannabis terapeutica
Caratteristica intrinseca dell’olio di cannabis terapeutico preparato in Farmacia è la sua variabilità nella concentrazione di THC e CBD e le ripercussioni negative che questo può avere sul risultato terapeutico (come dimostrano diversi studi scientifici come questo e questo) le cui motivazioni verranno discusse tra poco.
Farmagalenica ospita oggi questa intervista del Dr. Marco Ternelli, “inventore” di una nuova metodica per preparare olio di cannabis standardizzato galenico in Farmacia, ossia
un olio la cui concentrazione in THC o CBD è sempre fissa ad ogni produzione, indipendentemente dalla concentrazione del fiore utilizzato.
Nei primi mesi del 2014.
Al tempo, eravamo poche decine di Farmacie in tutta Italia a preparare cannabis medica, e si realizzavano solo cartine/bustine per decotto (tisana alla cannabis) o vaporizzazione.
Dopo un anno che preparavo cannabis terapeutica, mi resi conti dei limiti enormi che aveva questa forma farmaceutica:
Fu così che cercando, mi imbattei in un documento da poco pubblicato, di un certo Luigi Romano e Arno Hazekamp che dava le prime indicazioni su come realizzare un olio di cannabis. Cominciai a far circolare e spiegare cone esempi come compilare le ricette mediche di marijuana terapeutica, in collaborazione con ACEF (all’epoca l’unico fornitore autorizzato alla distribuzione di cannabis flos) che diffuse questa conoscenza per l’Italia.
Successivamente diversi ricercatori italiani e non, hanno sviluppato metodiche diverse sulla preparazione di olio di cannabis, più che altro per dimostrare metodiche di analisi o composizione in terpeni: la cosa che le accomuna (ed è il perché siamo qui oggi) è che non si considera la concentrazione finale di THC o CBD a priori, ma la si va a determinare a preparazione ultimata, ergo quel che c’è, c’è.
In pratica, il Medico non sa mai a priori (quando prescrive il farmaco) quale sarà la concentrazione di THC o CBD nell’olio, aspetta che il Farmacista faccia la titolazione dell’olio e fornisca questo risultato, ogni volta diverso e, in base a quello, ricalcoli la posologia per il paziente.
Quando si acquista un olio di cannabis in farmacia, si acquista un farmaco che il Farmacista galenista ha preparato utilizzando (nel 99% dei casi) le seguenti materie prime:
Ogni Farmacia o meglio ogni farmacista, in base alla metodica utilizzata (fai secondo arte o indicata dal medico in ricetta) otterrà un olio di cannabis con certe caratteristiche, in particolare con una certa concentrazione di THC, THCA, CBD, CBDA e CBN (i principali cannabinoidi di interesse terapeutico).
A questo, si aggiunge un fatto importante: la variabilità di concentrazione nel fiore di cannabis. Si, perché da una parte un fiore è standardizzato d un certo valore di THC o CBD (es. il Bedrocan è 22% THC, il Bedrolite 9% CBD), ma dall’altro, variazioni da lotto a lotto sono sempre presenti.
Ad es. il Bedrocan può essere 18% una volta e 24% l’altra. Il Bedrolite 7.9% oppure 8.5% e così via.
Unendo tutte queste variabili (fiore + metodiche + capacità/conoscenza del Farmacista) si ottiene, di fatto, un olio di cannabis con concentrazione sempre diversa da lotto a lotto (e da Farmacia a Farmacia).
In pratica, tutte le metodiche finora adottate in Farmacia (qui l’elenco) per preparare olio di cannabis, partono da un assunto di base:
Ho sempre avuto passione per la Galenica, sempre: per me il Farmacista è Galenica. Punto.
Con la cannabis terapeutica ho avuto modo di poter realizzare e creare qualcosa di nuovo dal punto di vista “galenico-tecnologico”. Dal 2013 ho avuto modo di sviluppare, proporre (a volte insegnare) ai colleghi italiani diverse forme farmaceutiche della cannabis terapeutica galenica, creando o collaborando a creare (alcune ancora disponibili su Preparazionigaleniche.it):
Di fatto, col passare del tempo, mi sono reso conto che le metodiche utilizzate in Farmacia finora avevano tutte lo stesso problema: principalmente una elevata variabilità di contenuto in THC e CBD, ma anche una elevata perdita in terpeni a causa delle alte (eccessive) temperature di lavorazione. Queste variabilità richiedono un ricalcolo da parte del medico/paziente, il che può portare (come indicano gli Autori degli studi citati a inizio articolo) a
Oltre a questo però, c’era la necessità di trovare un olio che contenesse tutto il profilo cannabinoidico (non solo THC, ma anche THCA; non solo CBD, ma anche CBDA) oltre che a più terpeni possibile e che avesse il minor numero di metaboliti di degradazione che si generano durante le fasi di riscaldamento.
L’olio di cannabis standardizzato galenico NON è un “estratto raffinato di THC”, ma un farmaco che contiene quante più sostanze possibile della cannabis.
Da qui lo sviluppo della metodica Ternelli (nome non definitivo ad oggi) per preparare olio di cannabis standardizzato galenico.
Le concentrazioni di un olio di cannabis standardizzato, potenzialmente potrebbero essere qualsiasi: si tratta di definire un certo valore X di THC o CBD (o altro cannabinoide) e fare in modo che ad ogni produzione nel Laboratorio Galenico, si ottenga sempre quel valore X.
Qui però si parla di un farmaco, qualcosa che i Medici e i pazienti dovranno conoscere univocamente e che bisognerà far conoscere; considerando
ho individuato e proposta nella metodica i seguenti valori “standard”, sempre riproducibili, anche nel caso di basso titolo di cannabinoidi nel fiore:
Qualche esempio.
Un olio di Bedrocan o Pedanios con metodica Ternelli conterrà sempre l’1.5% di THC cioè 15 mg/ml con una variazione media possibile tra i 14 e i 16 mg/ml.
Un olio di Bedica o Bedrobinol o Bedica con metodica Ternelli conterrà sempre l’1.0% di THC cioè 10 mg/ml con una variazione media possibile tra i 9 e i 11 mg/ml.
No, parte del lavoro di elaborazione dei dati comprende anche una valutazione dal punto legislativo per trovare il modo più corretto per il medico di richiedere una preparazione olio di cannabis standardizzato galenico al Farmacista.
Premetto innanzitutto che il Medico potrà, ovviamente, prescrivere un olio di cannabis con qualsiasi altra metodica voglia.
Di fatto, nella metodica Ternelli per l’ olio cannabis standardizzato galenico, il rapporto tra i grammi di cannabis flos e millilitri di olio di oliva è rimasto identico a quello che i Medici prescrivono dal 2014 a oggi cioè 1 : 10 (esempio 5 grammi di cannabis in 50 ml di olio di oliva).
Sarà però necessario per il Medico indicare in ricetta la concentrazione esatta di THC o CBD che vuole ottenere nell’olio finale (es. 0,5% o 5 mg/ml) q. b. (quanto basta) a 50 millilitri.
Di seguito le caratteristiche positive e negative relative ad un olio alla metodica Ternelli 2020.
È il senso dell’articolo: un farmaco galenico standard, esattamente come qualsiasi altro farmaco galenico. Se il medico chiede capsule da 24 mg di furosemide (un diuretico), il Farmacista Galenista prepara 24 mg per capsula, non fa (esempio) capsule da 12mg, comunica il dosaggio al medico e questi raddoppia il numero di capsule per ottenere il dosaggio desiderato.
Se il medico chiede 1% di THC nell’olio, perché il Farmacista Galenista non dovrebbe fare altrettanto?
Per le basse temperature a cui avvengono i processi di lavorazione dell’olio di cannabis standardizzato, l’olio non ha sapore di cotto o bruciato o tostato o acido, ma “sa di cannabis”.
Anche questo significa maggiore compliance da parte del paziente.
All’olio formulato con questa metodica sono state assegnate 2 scadenze diverse, per un massimo di 6 mesi durante i quali la concentrazione dei cannabinoidi non decade.
Ovviamente sono necessari accorgimenti tecnici che saranno descritti nella metodica.
Avendo un olio che ha sempre la stessa concentrazione di THC e CBD, diviene più facile per il paziente ricordarsi le gocce che deve assumere senza alcun cambiamento nella posologia o ricalcolo del dosaggio quando acquista un nuovo flacone.
Si può associare univocamente il contenuto di THC o CBD ad una certa quantità di olio (es. gocce o millilitri): il Medico sarà agevolato nel calcolare i dosaggi (potendo imparare a memoria i dosaggi standard e sapendo saranno sempre quelli), mentre il paziente non si confonderà nel dover assumere gocce diverse per mantenere sempre lo stesso dosaggio di THC o CBD.
Mentre le altre metodiche hanno una durata massima di 2 o 3 ore per la realizzazione, la metodica Ternelli richiede minino 48 ore (2 giorni). Ma ne vale la pena.
Dimenticate i 300€ dell’agitatore elettromagnetico. Per tutta l’attrezzatura necessaria per la metodica si parla di un importo minimo variabile da 30.000 a 50.000€ (stima).
Posto che teoricamente la metodica può essere applicata a qualsiasi volume, anche minimo (es. 50 ml), per le macchine utilizzate, la resa e il tipo di lavorazione, la metodica è applicabile quando il Farmacista deve preparare almeno 250 – 300 ml di olio di cannabis standardizzato galenico.
Poiché il Farmacista non può utilizzare liberamente la quantità cannabis che vuole, diciamo che “non può permettersi di sbagliare”, specie quando deve ottenere alte concentrazione di un cannabinoide. Se nel seguire la metodica sbaglia qualche passaggio importante, è chiaro che probabilmente non riuscirà ad arrivare al valore standardizzato. In quel caso? O considera non vendibile il preparato o lo destinerà ad altri.
Purtroppo non mi è possibile ancora fornire informazioni complete su come realizzare la metodica, sia perché ancora in fase di elaborazione e pubblicazione, sia per potenziali brevetti in alcuni passaggi. In futuro, sarà certamente possibile.
Volendo però dare un’idea indicativa della strumentazione assolutamente necessaria da avere in Farmacia, posso citare (non esaustivamente):
Si o comunque un numero inferiore a quello di adesso.
Partiamo dagli studi scientifici che ho citato in precedenza: sollevano un problema strutturale della galenica, ossia l’individualità e variabilità del Farmacista nel fare una preparazione con metodiche “classiche”.
Attorno alla Galenica in farmacia si è sempre sviluppato il motto “tutti possono fare tutto, sempre e comunque”, quando poi nella realtà non è così. Tutti possono tutto = frammentazione e abbassamento della qualità, e l’olio di cannabis ne è la prova lampante (ma non l’unica).
In Galenica, tutti possono fare tutto? No, anche se a molti piace ancora pensarlo.
Permettetemi un esempio per rendere l’idea, vale a dire i colliri/iniettabili realizzati in farmacia: tu Farmacista vuoi fare farmaci sterili?
Servono spazi, una camera bianca (quindi investimenti), personale qualificato e conoscenze.
Però potremmo anche ragionare in maniera diversa e decidere di rimuovere questi limiti per consentire a tutte le farmacie di preparare colliri, anche chi non ha spazi, chi non ha struttura disponibile. Calerebbe la qualità (= colliri non sterili), ma avremmo più farmacie che possono “fare” colliri.
Credo sia palese che il secondo modo di pensare sia un disastro e infatti, per fortuna, non è così.
Inoltre, ripeto che un Medico potrà sempre indicare altre metodiche o lasciare libertà assoluta al Farmacista indicando f. s. a. in ricetta.
Sicuramente c’è chi criticherà, ma la vita è troppo breve, intensa e bella per preoccuparsi di quel che pensano gli altri, specie se dicono che l’uva è acerba.
L’importante è fare bene e fare del bene, con passione e divertendosi nel proprio lavoro.
Gli oli standardizzati in Farmacia come galenico sono già preparati in Olanda da anni (fu là che ne sentii parlare per la prima volta). È tempo che vengano sviluppati anche nelle Farmacie italiane.
E, pensiero finale, non è che la metodica Ternelli sia l’unico modo di ottenere un olio di cannabis galenico standardizzato, ma di fatto è la prima proposta e risposta concreta a un problema ormai presente da tempo.
Chi dice che è impossibile non dovrebbe disturbare chi ce la sta facendo.
Elbert Hubbard (?), certamente non Albert Einstein
Farmacista appassionato di Galenica, Legislazione Farmaceutica e Farmaci al banco. Amministratore di Farmagalenica.it, Farmacosmetica.it e Cercagalenico.it.
Nel 2013 si è specializzato in preparazioni galeniche a base di cannabinoidi e cannabis medica e ha conseguito un Master alla Bedrocan BV. Da sempre lavora presso l’omonima Farmacia.
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]]>Olio puro, naturale e vegetale. Pressato a freddo senza solventi.
L’olio di canapa si ricava dai semi della canapa, una pianta estremamente conosciuta ed apprezzata per i suoi molteplici utilizzi (alimentare, farmaceutico, tessile, ecc), tutti incentrati sulla salute e il benessere dell’individuo.
Attenzione: l’olio di canapa cosmetico non c’entra nulla con l’olio di cannabis terapeutico.
La Canapa ha una importante capacità di assorbire tutte le sostanze tossiche ed i metalli pesanti dal terreno.
Questa sua funzione è stata veramente salvifica per molti terreni (addirittura è stata utilizzata per la bonifica dei terreni di Chernobyl ed ultimamente anche all’Ilva), ma c’è anche un altro risvolto della medaglia.
Poichè questa pianta assorbe quello che c’è di nocivo nel sottosuolo, quando è destinata ad essere assunta o spalmata o inalata dall’uomo (o dagli animali) dobbiamo essere CERTI della sua provenienza e dell’idoneità dei terreni di coltivazione per evitare di assumere o spalmare sostanze tossiche e pericolose.
Per poterne trarre benefici in ambito cosmetico, è necessario utilizzare un olio puro, ottenuto pressando a freddo i semi di una pianta di Canapa, la cui coltivazione sia stata effettuata secondo tutti i criteri di sicurezza e tracciabilità. Solo così potrete davvero usufruire delle sue innumerevoli proprietà.
In base a quanto detto sin ora, siamo fieri e tranquilli nel proporvi l’olio cosmetico di Canapa Farmacosmetica!
Abbiamo a lungo cercato il fornitore migliore, valutato schede di sicurezza e analisi tossicologiche per trovare un olio che fosse testato sui metalli pesanti e le cui piante di origine non fossero mai venute in contatto con pesticidi, esente da allergeni (salvo quelli eventualmente specifici della Canapa) ed organismi geneticamente modificati.
Olio puro, naturale e vegetale. Estratto a freddo.
Questo olio si ottiene dai semi della pianta di Enotera (Oenothera biennis). Già i nativi americani lo utilizzavano per le sue proprietà curative ed ancora oggi trova applicazione in innumerevoli ambiti.
Ovviamente, perché si possa usufruire delle sue funzioni, il processo di lavorazione adoperato dovrà essere idoneo ad effettuare la trasformazione della materia prima in prodotto finito, mantenendone però inalterate le componenti funzionali.
A tal proposito, l’olio che Farmacosmetica ha scelto si ottiene per estrazione a freddo (così come per il sopracitato olio di Canapa).
Questa tecnica olearia è poco diffusa perché ha dei costi molto superiori a quelli delle moderne linee di estrazione, ma è senza dubbio la più naturale e fornisce un prodotto di qualità superiore che conserva intatte le caratteristiche del prodotto di partenza.
Anche in questo caso abbiamo effettuato accurate ed approfondite ricerche per arrivare a proporvi un prodotto qualitativamente eccelso e che possiate davvero applicare in tutta sicurezza.
Il proprio caratteristico odore! L’avete mai sentito?! Preparatevi a qualcosa di sorprendente! Snif! Snif!
La scelta intrapresa è stata quella di mantenere gli oli (sia quello di Enotera che quello di Canapa) in totale purezza, senza addizionare profumazioni, ma lasciandovi il piacere e la curiosità di intraprendere anche una nuova esperienza: quella olfattiva.
Come tutti sappiamo, qualsiasi olio va incontro ad un processo chiamato “irrancidimento”. Dovendo tutelarne la conservazione, ma volendo fermamente mantenere il prodotto naturale, abbiamo scelto di aggiungere una piccola percentuale di vitamina E, noto antiossidante.
Tale scelta, comporta un ulteriore vantaggio: l’applicazione sulla pelle di prodotti contenenti vitamina E risulta particolarmente utile nel rafforzare la struttura della barriera epidermica e nell’aumentarne l’elasticità.
No, gli oli, utilizzati in quantitativo adeguato alla superficie da ricoprire, vengono molto bene assorbiti dalla pelle che risulterà morbida e visibilmente sana.
Generalmente possono essere impiegati sia in purezza che addizionandone qualche goccia a cosmetici che rientrano nella vostra beauty routine (consultare nello specifico la scheda dedicata all’olio di interesse).
Per una applicazione in purezza:
Solitamente si consiglia di eseguire questa applicazione appena usciti (o mentre siete ancora dentro) dalla doccia.
Una pratica tabella per consigli semplici e rapidi:
Olio di CANAPA | Olio di ENOTERA | |
VISO | Ricco di vitamine ed antiossidanti: utilizzato in purezza o aggiunto alla crema è un potente RIGENERANTE. | ACNE: Applicato direttamente sul viso migliora l’aspetto della pelle e facilita il processo di guarigione. |
CORPO | In purezza o addizionato funge da LENITIVO. Consigliato nei casi di prurito, irritazione. Molto utile anche su viso e collo post-rasatura. Da applicare su pelle secca, screpolata, irritata ed arrossata per IDRATARE in profondità e RICOSTITUIRE.Ripristina l’equilibrio idro-lipidico e restituisce i nutrimento ai tessuti: ideale per massaggi ed impacchi. | Da impiegarsi anche in pelli con ECZEMA, PSORIASI e DERMATITI ***. La sua azione, combinata con quella dell’olio di Canapa, fornirà un ottimo supporto alla vostra pelle.In caso di TENSIONI e strappi MUSCOLARI massaggiare la zona con questo olio dalle proprietà antiinfiammatorie. |
UNGHIE | Trova applicazione nei casi di ONICOMICOSI per le sue proprietà antifungine. | Svolge un’azione RINFORZANTE. Consigliato nei casi di unghie sottili ed indebolite. |
CAPELLI | Applicato sul cuoio capelluto e massaggiato, sarà un valido alleato nel combattere la FORFORA. Impacchi (seguiti da risciacquo) con questo olio nutriranno il capello, restituendogli LUMINOSITA’ e morbidezza. Da applicare in purezza sulle punte per ridurre e prevenire il fenomeno delle DOPPIE PUNTE. | Utilizzato come coadiuvante nella lotta contro la PERDITA DI CAPELLI. Massaggiare il cuoio capelluto giornalmente con questo olio in purezza o, se volete, addizionandovi oli essenziali. |
*** Questo olio è un prezioso alleato anche per i nostri amici a quattro zampe! L’applicazione cutanea di questo olio naturale risulterà decisamente utile per le medesime patologie per cui trova applicazione tra gli umani (eczema, psoriasi e dermatiti). Inoltre, possiede innumerevoli effetti benefici sulla salute ed il benessere degli animali, in particolare assicura una cute sana e- fornisce supporto alla crescita di un pelo lucido e folto.
Ci sarebbe tanto tanto altro da dire, ma abbiamo cercato di selezionare e condividere con Voi gli aspetti più importanti di questi favolosi oli naturali.
Ora conoscete le loro molteplici funzioni e sapete come poterli impiegare affinché le loro azioni possano essere utili al Vostro Benessere. Cosa aspettate? Li trovate, assieme a tanti altri, su www.farmacosmetica.it !
Farmacista appassionato di Galenica, Legislazione Farmaceutica e Farmaci al banco. Amministratore di Farmagalenica.it, Farmacosmetica.it e Cercagalenico.it.
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L'articolo Olio di canapa, olio di enotera per pelli sofferenti sembra essere il primo su Farmagalenica.
]]>L'articolo Cannabis per cane e gatto e CBD uso veterinario in Farmacia sembra essere il primo su Farmagalenica.
]]>In questo articolo andremo quindi a vedere come è possibile ottenere in Italia cannabis per cane e gatto, ma non solo (potenzialmente qualsiasi animale), come va prescritta, quali sono gli usi, dove acquistarla, avvertenze e costi.
Non solo, ma si parlerà anche del CBD uso veterinario (cannabidiolo uso veterinario), cannabinoide non psicotropo che mostra sempre più interesse anche su affezioni per animali.
Nota: non stiamo parlando di una cannabis utilizzabile solo da cani e gatti, ma della cannabis farmaceutica che, anzichè essere prescritta ad un essere umano, è prescritta ad un animale.
Sulla cannabis terapeutica, Farmagalenica ha già scritto molti articoli negli anni passati, essendo stato uno dei primi blog ad occuparsene dal 2013.
Se quindi volete approfondire lo scenario italiano della cannabis terapeutica consigliamo la lettura di questi articoli:
Infine, per un migliore e completo approfondimento, è consigliata la lettura del seguente PDF redatto dal Dr. Marco Ternelli, una guida completa all’uso della cannabis medica in Italia:
Senza voler “annoiare” con i dettagli della normativa, per i più tecnici e curiosi, la normativa che permette al Veterinario la prescrizione di cannabis terapeutica è l’art. 10, c. 1 del Dlgs 193/2006, ossia la cosiddetta cascata prescrittiva.
L’ultimo punto di tale articolo recita infatti che, in mancanza di un farmaco industriale disponibile per l’animale, il Veterinario può prescrivere
in mancanza dei medicinali di cui alla lettera b), con un medicinale veterinario preparato estemporaneamente da un farmacista in farmacia a tale fine, conformemente alle indicazioni contenute in una prescrizione veterinaria.
art. 10 c. 1 l. c Dlgs 193/2006
Attenzione: tale parte si rivolge solo agli animali nDPA cioè non destinati all’alimentazione umana (cani, gatti, tartarughe, pesci, equidi non da alimentazione, ecc…), ma NON è consentito per ora, la prescrizione di cannabis uso veterinario o CBD ad uso veterinario ad animali DPA produttori di alimenti(ovini, suini, bovini, ecc…) poiché non si trova compresa negli allegati I, II, e III del regolamento (CEE) n. 2377/90 (art. 11, c. 2 del Dlgs 193/2006). Su tale argomento è intervenuto anche il Ministero della Salute con nota 0012770-14/05/2019 che ne ribadisce il divieto.
L’articolo ora si divide in 2 sezioni distinte:
Alcune premesse importanti sulla ricetta di cannabis uso veterinario:
Quando il medico Veterinario vuole prescrivere cannabis uso veterinario deve:
La ricetta medica di cannabis uso veterinario deve riportare tutti i seguenti formalismi:
La ricetta di cannabis ad uso veterinario DEVE essere cartacea in quanto stupefacente, NON REV.
Tabella 5 della FU ITALIANA XII edizione
Ogni ricetta medica cannabis ha una validità temporale di 30 giorni escluso quello di redazione e il Farmacista ha l’obbligo (DM 9 novembre 2015) di consegnarne una copia timbrata, datata e firmata dal Farmacista.
Nota: a differenza di quanto deve fare per le ricette ad uso umano, il Farmacista NON deve inviare copia della ricetta medica cannabis all’AUSL, poiché non segue la Legge 94/98 (Legge “Di Bella”).
Va detto che la cannabis può essere prescritta in tantissime forme farmaceutiche (leggere questo articolo), ma la più prescritta dai Medici Veterinari in assoluto è l’olio di cannabis:
In pratica, l’olio di cannabis uso veterinario è un farmaco pronto all’uso: il proprietario dell’animale esce dalla Farmacia con il farmaco in mano e può immediatamente e facilmente somministrarlo all’animale, che lo accetterà sia come sapore che forma di somministrazione.
È impensabile di somministrare cannabis per cane e gatto tramite vaporizzazione o tisana!
La classica prescrizione è solitamente è in rapporto 1:10 tra grammi di cannabis infiorescenza e millilitri di olio.
Dr. Marco Ternelli
Ad esempio, nella prescrizione di cannabis per cane e gatto, si possono avere prescrizioni tipo
Il rapporto è sempre 1:10 in tutti gli esempi; cambia solo il numero di gocce totali. Ma nulla vieta al Medico Veterinario di prescrivere in un rapporto diverso, esempio 5 grammi in 100 ml (anzichè 50ml) ottenendo, in questo caso, un olio maggiormente diluito.
La cannabis uso veterinario per piccoli animali viene prescritta (fonte: EBM) solitamente per
oltre a qualsiasi altra indicazione “al fine di evitare all’animale evidenti stati di sofferenza” (art. 10 c. 1 l. c Dlgs 193/2006).
Certamente il Bedrolite/Aurora (< 1% THC e 9% CBD) sono le varietà maggiormente prescritte dai Veterinari (fonte: ricette mediche trienno 2015-2018 presso Farmacia T.) che desiderano ottenere preparazioni galeniche ricche di CBD; segue subito dopo il Bediol/FM2 nel caso si voglia un olio di cannabis uso veterinario che contenga sia THC sia CBD.
Ovviamente, il Veterinario è libero di prescrivere qualsiasi varietà ritenga adatta al caso in questione.
3 regole d’oro fondamentali:
Detto questo, la classica posologia che molti Veterinari utilizzano è di somministrare l’olio di cannabis 2 volte al giorno (ogni 12 ore), anche se ci sono casi di 3 somministrazioni giornaliere (fonte). Possibilmente a stomaco vuoto e quindi lontano dai pasti.
Per il numero di gocce, si inizia sempre da 1 goccia per somministrazione, incrementando ogni giorno o, se l’animale mostra effetti collaterali, ogni 2 o 3 giorni.
Si prosegue fino a raggiungimento di un risultato terapeutico soddisfacente.
Le Farmacie Galeniche forniscono l’olio di cannabis in un flacone con contagocce. Si tratta di gocce oleose che, come già scritto, possono essere costituite da un qualsiasi olio alimentare si desideri: oliva, soia, arachidi, mais, MCT, ecc…
Sebbene la via più in uso negli essere umani sia la via sublinguale, negli animali questo può essere difficoltoso (pensata al gatto…). Il consiglio è di porre le gocce in pochissimo cibo e fare ingoiare/mangiare il tutto all’animale: evitare di disperdere le gocce in molto cibo, altrimenti il rischio è che l’animale tralasci del cibo, insieme al farmaco in esso contenuto.
Per concludere questa sezione, alcune indicazioni esperienziali sull’uso del THC da cannabis terapeutica ad uso veterinario sono i seguenti:
Alcune premesse importanti sulla ricetta medico veterinaria di CBD uso veterinario:
La ricetta medica di CBD uso veterinario deve riportare tutti i seguenti formalismi (che la REV, per la maggior parte, inserisce automaticamente):
Posto che il CBD (cannabidiolo) funziona in maniera diversa a seconda della sensibilità e tolleranza dell’animale, alcune indicazioni esperienziali e da letteratura sui dosaggi (si ripete: indicativi) del CBD uso veterinario per cane e gatto possono essere le seguenti.
Prima di tutto occorre ricordare che qualsiasi Veterinario può redigere una ricetta cannabis medica uso veterinario, ma non è obbligato poiché un Medico Veterinario può prescrivere un farmaco solo se, in scienza e coscienza, ritiene sia necessario al trattamento della patologia del paziente.
Ricorda: un Medico non è mai obbligato a prescrivere un farmaco, cannabis o non cannabis.
Non è possibile, per motivi legali, indicare in questo articolo dove e quali Veterinari prescrivono la cannabis medica in Italia. Possiamo però segnalare:
Infine, ricordiamo che per conoscere quali sono le Farmacie di Farmagalenica in grado di vendere prodotti a base di Cannabis Sativa L., consultare il motore di ricerca cercagalenico.it (si aprirà una nuova pagina).
Farmacista appassionato di Galenica, Legislazione Farmaceutica e Farmaci al banco. Amministratore di Farmagalenica.it, Farmacosmetica.it e Cercagalenico.it.
Nel 2013 si è specializzato in preparazioni galeniche a base di cannabinoidi e cannabis medica e ha conseguito un Master alla Bedrocan BV. Da sempre lavora presso l’omonima Farmacia.
Iscrizione Albo dei Farmacisti
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]]>Poiché il tema trattato è ancora attuale, l’articolo è stato aggiornato al 2022 e verrà fatta una dettagliata analisi (debunking) della situazione, quali sono i possibili motivi della mancanza cannabis terapeutica e perché Associazioni, Pazienti e Farmacisti lamentino o hanno lamentato che in certe condizioni non si trova cannabis medica in Italia.
Prima di continuare la lettura di questo articolo, fai sentire potentemente la tua voce in soli 30 secondi: segnala la TUA carenza di cannabis terapeutica sul portale dedicato Monitoricannabis.it
Poi torna qui e riprendi la lettura.
Perché “semplicemente” si ripete, purtroppo ciclicamente, un fenomeno legato alla bassa disponibilità di cannabis medica in Italia: la quantità di cannabis medica resa disponibile per i pazienti è (molto) inferiore a quella che serve.
Ma cosa vuol dire ” non si trova cannabis medica” o “c’è mancanza cannabis terapeutica”?
Si intende quando un paziente di una certa Regione ha problemi nel ricevere (tempi lunghi, quantitativi inferiori, ecc…) la terapia con cannabis medica ordinata dal Medico in ricetta.
Storicamente, le prime segnalazioni localizzate di mancanza cannabis terapeutica nelle Farmacie Italiane iniziarono nel 2016 quando ci fu un rapido incremento nelle prescrizioni (e di conseguenza nella richiesta) di cannabis medica.
A metà 2017, a seguito di comunicazione ufficiale dalla Ditta Bedrocan BV Olandese, si ebbe una carenza cannabis medica varietà Bediol fino a fine Ottobre 2017.
A questa si aggiunse una carenza e/o mancanza di Bedrocan, Bedica e Bedrolite che durò qualche mese e si protrasse fino a inizio Novembre 2017.
Nel 2017, la ditta BedrocanBV (quella che produce la cannabis medica olandese importata in Italia), rispondeva così a chi chiedeva spiegazioni sulla carenza di cannabis medica in Italia (clicca l’immagine per ingrandirla):
Si segnalava il superamento di metà della quota di importazione concordata a metà anno e che quindi, non sarebbe bastata ad arrivare a fine anno.
Di fatto, il motivo del problema era uno solo: il limite alle importazioni di cannabis medica in Italia, unito ad una insufficiente produzione di cannabis medica in Italia. Per capirlo, è necessario specificare da dove arriva la cannabis medica nelle Farmacie Italiane (v. dopo).
La carenza cannabis medica in Italia si verifica principalmente perché c’è una importazione insufficiente delle varietà (strain) richieste
Per la mancanza cannabis terapeutica, il Ministero della Salute concretizzò un bando eccezionale per l’importazione di cannabis medica di tutte le 3 principali varietà di cannabis medica (alto THC, basso THC e contenuto dimile di THC e CBD), vinto da Aurora/Pedanios che permise di distribuire concretamente cannabis canadese a partire da marzo 2018.
Verso Maggio/Giugno del 2018, poi, seguì un incontro tra i fornitori (importatori) italiani di cannabis e l’Ufficio Centrale stupefacenti dove veniva concordato di limitare l’importazione mensile a un tot di Kg allo scopo di distribuirla omogeneamente tra Ospedali e Farmacie territoriali.
Sull’argomento, si riporta anche l’intervista rilasciata dal Dr. Marco Ternelli nel 2018 a Farmacista33, che può essere letta a questo link.
A inizio dell’anno, alcune associazioni di pazienti hanno segnalato la mancanza cannabis terapeutica, tanto da spingere il Ministero della Salute a intervenire con una nota scritta, rivolta a Medici, Farmacisti e rispettivi Ordini Professionali:
Dalla lettura, si evince che per il Ministero della Salute NON risulta che non si trovi cannabis, anzi, che ci siano 20 Kg di cannabis medica italiana inevasa (!) prodotta e stoccata dallo Stabilimento Chimico Farmaceutico di Firenze.
Chiede quindi indicazioni e verifiche da parte degli attori coinvolti.
A questa nota, rispondono Federfarma e FOFI (la Federazione degli Ordini dei Farmacisti) dicendo che la carenza c’è, è vero che non si trova cannabis facilmente e che già avevano segnalato la cosa al Ministero.
Update: di fatto, a Giugno 2019 è stato avviato un nuovo bando per l’acquisto, da parte dello Stabilimento Farmaceutico Militare di Firenze, di 400 Kg in 2 anni di infiorescenze di cannabis (v. oltre per link e informazioni).
In realtà la mancanza cannabis terapeutica (che riguarda principalmente varietà ad alto contenuto in THC quali Bedrocan e Pedanios 22) è cominciata a inizio Dicembre 2019, quando è arrivata una minima ed ultima consegna da parte dell’Olanda.
A quel tempo era già chiaro (come scrisse “qualcuno”) che le cose non sarebbero andate “lisce”. E difatti a fine Gennaio, varietà come il Bedrocan o Pedanios sono difficilmente trovabili… e dall’Olanda non arriva nulla.
Perché non arriva nulla? Ritardi nella consegna? Problemi del corriere? Certamente non mancati pagamenti da parte dell’Italia che aveva già pagato da Novembre/Dicembre 2019. Quindi?
Update: poco prima di metà Febbraio 2020, la cannabis è cominciata ad arrivare sia da Olanda che Canada. Poi è iniziato il Coronavirus. E quindi, a Marzo 2020:
Arrivati a Giugno, l’altra “bella” notizia sulla mancanza cannabis terapeutica:
Quindi in Italia non arriva cannabis dall’Olanda per questi motivi:
Quote esaurite, come previsto (v. paragrafi sotto). A novembre è arrivata l’ultima importazione di cannabis dall’Olanda. Il che significa che fino all’anno prossimo, a febbraio (verosimilmente come ogni anno, non ci saranno più importazioni dall’Olanda).
La prima importazione dell’anno è arrivata dall’Olanda verso il 5 Febbraio.
Alla data di fine giugno 2021 non è mai stata consegnato alcun lotto di cannabis italiana FM2 (ultima consegna a novembre 2020) o FM1.
La seconda importazione è arrivata ad Aprile e c’è già comunicazione dai fornitori che i quantitativi saranno ridotti del 50/60%.
La terza (solitamente è la quinta) importazione dall’Olanda arriverà a fine giugno 2021 con una riduzione del 50/60% sul quantitativo richiesto (es. 9 Kg anziché 20) a fornitore, che hanno denunciato il Ministero della Salute all’Antitrust.
La quarta importazione è attesa per Luglio o Settembre. Ad oggi si trovano sul mercato Pedanios 22%, Bedrocan e Bedrolite. Tutte le altre sono irreperibili o quasi.
Un disastro. Annunciato. Ma un disastro.
Di fatto significa, a metà 2021, ci sono state 3 importazioni (di cui 2 dimezzate del 50/50%) in 6 mesi.
Il peggiore anno di sempre, tanto che se ne occupa anche Rai News con un servizio dedicato.
A Febbraio 2022 devono ancora arrivare le prime importazioni.
Il bando “emergenziale” di Dicembre 2021 porterà, se non ci sono intoppi, le prime forniture probabilmente verso fine Marzo Aprile Giugno 2022 [confermato].
A metà anno la situazione è drammatica, la carenza è continua tanto che i pazienti hanno avuto incontri diretti con il Ministero della Salute cui è seguito (strano) un nulla di fatto.
E’ andata meglio in estate e fino a inizio Novembre 2022, tornano le segnalazioni di pazienti e farmacie che non trovano cannabis (Bediol e Bedrolite specialmente) e bisognerà attendere Febbraio 2023 perchè le forniture riprendano (si spera) in consistenza.
Occorre fare un importante distinguo quando si parla di carenza di cannabis medica, distinguendo tra carenza
No, se si guarda il triennio (2017-2020) si possono distinguere 3 periodi in cui si manifesta la mancanza cannabis terapeutica:
Era vero fino al 2020
Nelle restanti parti dell’anno la cannabis medica è reperibile, più o meno agevolmente, nelle varie Farmacie.
Dal 2021 però la situazione è peggiorata: la carenza cannabis medica è cronica durante tutti i mesi dell’anno. Nel proseguo dell’articolo verranno date tutte le spiegazioni.
La base per capire come. mai c’è carenza cannabis medica è sapere che essa arriva da 3 fonti:
Si legga questa tabella esplicativa delle stime annuali sulle quantità di cannabis importata/prodotta negli anni, incluso il 2022 (dichiarazione ufficiale):
Anno | Olandese (importata) | Canadese / Spagnola (importata) | Italiana (SCFM) | Disponibilità TEORICA* |
2015 | 100 Kg | 0 Kg | 0 Kg | 100 Kg |
2016 | 150 Kg | 0 Kg | 0 Kg | 150 Kg |
2017 | 200 Kg | 0 Kg | 100 Kg* | 300 Kg |
2018 | 450 Kg | 100 Kg | 100 Kg* | 650 Kg |
2019 | 750 Kg | 0 Kg | 150 Kg* | 900 Kg |
2020 | 750 Kg | 200 Kg | 500 Kg* | 1450 Kg |
2021 | 900 Kg | 200 Kg | 500 Kg* | 1600 Kg |
2022 | 900 Kg | 90 Kg | 400 Kg | 1390 Kg |
Ma la disponibilità definitiva al termine di ogni anno è MOLTO MOLTO diversa (inferiore) dai dati di questa tabella. Nei prossimi paragrafi la spiegazione con i dati ufficiali.
I valori indicati con l’asterisco (*) sono da intendersi come massimo TEORICO autorizzato dal Ministero della Salute come quantità massima coltivabile.
“Teorico” perché rispetto al dichiarato, lo Stabilimento Chimico Farmaceutico di Firenze non riesce a produrre, nel corso dell’anno, la quantità richiesta o per aumento continuo della domanda o per mancanza di serre/risorse per la produzione o altre problematiche (es. COVID-19).
Per il 2018, il Direttore dello Stabilimento Chimico Farmaceutico di Firenze (Colonnello Medica) ha dichiarato che la produzione è stata di 100 Kg rispetto ai 200Kg autorizzati dal Ministero della Salute.
Per il 2019, il Direttore dello Stabilimento Chimico Farmaceutico di Firenze (Colonnello Medica) ha dichiarato che la produzione è stata di 150 Kg rispetto ai 300Kg autorizzati dal Ministero della Salute.
Per il 2020, il Ministero della Salute ha autorizzato lo Stabilimento Chimico Farmaceutico di Firenze a produrre (coltivare) 500 Kg.
Per il 2021, il Ministero della Salute ha autorizzato lo Stabilimento Chimico Farmaceutico di Firenze a produrre (coltivare) sempre 500 Kg.
Per il 2022/2023, il Ministero della Salute ha autorizzato lo Stabilimento Chimico Farmaceutico di Firenze a produrre (coltivare) 400 Kg!!!
I dati REALI di produzione (grazie all’articolo del giornalista Fabrizio Dentini) sono i seguenti:
Anno | Quantità max autorizzata SCFM | Quantità REALE prodotta SCFM |
2015 | – | – |
2016 | – | – |
2017 | 100 Kg | 56 Kg |
2018 | 150 Kg | 112 Kg |
2019 | 300 Kg | 123 Kg |
2020 | 500 Kg | 37 Kg |
2021 | 500 Kg | 75 Kg |
2022 | 400 Kg | … |
Per quanto concerne invece la Canadese Aurora, per il 2020 sono segnati 160 Kg di Cannabis, anziché i 200 Kg previsti dal bando per 2 motivi:
La tabella precedente si può considerare praticamente in linea con i dati diffusi ufficialmente dal Ministero della Salute sulla distribuzione della cannabis terapeutica in Italia nel corso degli anni:
La pendenza della curva viola, per chi mastica di statistica, spiega già tutto da sola, ma andiamo a spiegare nel dettaglio.
Integriamo la tabella precedente con questi dati reali forniti dal Ministero e dall’INCB per vedere il quadro sulla disponibilità reale rispetto al fabbisogno annuale di cannabis terapeutica in Italia:
Anno | Disponibilità massima TEORICA | Disponibilità massima REALE | Fabbisogno calcolato INCB |
2015 | 100 Kg | 118,6 Kg | – |
2016 | 150 Kg | 229,7 Kg | – |
2017 | 300 Kg | 351,4 Kg | – |
2018 | 650 Kg | 578,5 Kg | 1240 Kg |
2019 | 900 Kg | 860,7 Kg | 1650 Kg |
2020 | 1450 Kg | 1122,8 Kg | 1980 Kg |
2021 | 1600 Kg | 1271 Kg | 2980 Kg |
2022 | 1390 Kg | 1600 Kg | 2525 Kg |
La quantità totale disponibile per anno è la somma di quella importata + quella prodotta.
Come visto, la prodotta attualmente ha grossi limiti.
Esiste un documento mondiale redatto dall’International Narcotic Control Board, che contiene le stime annuali di consumo di sostanze stupefacenti, ad uso medico e scientifico (di ricerca) inclusa la cannabis. Il documento ufficiale è scaricabile qui.
Il dettaglio:
In Italia, nel 2020 il valore è di 1980 Kg ossia 1,98 tonnellate.
E nel 2021 il valore è salito a 2980 Kg ossia 3,0 tonnellate, 1 tonnellata in più rispetto all’anno precedente (il +50%).
Questi sono dati ufficiali e rappresentano la quantità massima di cannabis che un Paese può importare/produrre. Dopodiché è il Ministero della Salute italiano, tramite decreto, che determina perentoriamente il quantitativo massimo di cannabis medica che effettivamente potrà essere importata.
Semplificando molto, ma rendendo comunque l’idea, i passaggi per l’importazione di cannabis medica da parte dei fornitori italiani autorizzati, sono:
Nonostante sembri un meccanismo farraginoso (e forse un po’ lo è), il fatto che ci siano 6 distributori autorizzati che contemporaneamente avviano le procedure di cui sopra, permette di sopperire a rallentamenti che possono insorgere ed evitare (in teoria) che si abbia mancanza cannabis terapeutica
È un meccanismo “a cascata”, ossia se ci si blocca in un punto (es. ritardo da parte dell’Ufficio Centrale Stupefacenti nel rilasciare l’autorizzazione all’importazione), non si procede al punto successivo.
Ed eccoci al cuore del problema.
I motivi individuabili del perché non si trova cannabis, possono essere i seguenti, che si presentano in modo variabile, discontinuo e alternato nel corso di un anno:
Premessa: la codeina è una sostanza derivata dall’oppio ad azione analgesica stupefacente (contro il dolore). Alcune Farmacie italiane preparano capsule, sciroppi, supposte a base di questa sostanza stupefacente. Nessuno ha mai segnalato carenze.
Perchè?
Perché la quantità disponibile e reperibile presso i fornitori autorizzati è in grado di coprire (molto) efficacemente la domanda, che proviene dalle prescrizioni mediche.
Che c’entra con la cannabis?
La cannabis medica ha invece il problema che non è sempre reperibile omogeneamente e/o in quantità: ne serve di più. E per averne di più, le strade sono 2:
Ad oggi tutta la produzione è esclusiva dello Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare di Firenze, anche se in futuro potrebbe essere possibile la collaborazione con privati.
Bisogna aumentare la serre dello Stabilimento (ad oggi solo 4 operative, dati ufficiali), ma trattandosi di un ente Pubblico richiede procedure burocratiche che portano a allungamento dei tempi: i fondi per nuove serre sono stati stanziati nella Legge di Stabilità del 2017. DA lì, a fine 2018 è poi seguito il bando per l’appalto per la costruzione di nuove serre.
Stando poi alle dichiarazioni del sottosegretario al ministero della Difesa, la soluzione più rapida sarebbe aprire ai privati per aumentare la produzione italiana di infiorescenze di cannabis farmaceutica, cosa per la quale a Aprile 2022 è uscita una manifestazione di interesse. Il punto è che serviranno almeno 2 (o 3) anni prima che la cannabis così prodotta arrivi in farmacia.
Nota: ovunque si legge che lo Stabilimento ha prodotto (es. nel 2018) circa 150 Kg di cannabis medica. La riga del 2018 conferma i 146.905 grammi (quindi quasi 150 Kg), ma distribuiti. Non prodotti. Idem dicasi per gli altri anni.
I dati ufficiali, infatti, dicono che:
Il dato dei distribuiti significa che sono considerati in un tutt’uno (si sommano) la cannabis prodotta/coltivata dallo SCFM di Firenze e la cannabis canadese importata dall’estero da parte dello SCFM di Firenze.
Il fatto è che in quei 150Kg sono inclusi i circa 90-100 Kg canadesi, Aurora/Pedanios. Da cui deduciamo che?
Riproponiamo ancora la tabella con i dati reali ed ufficiali di produzione (grazie all’articolo del giornalista Fabrizio Dentini):
Anno | Quantità max autorizzata SCFM | Quantità REALE prodotta SCFM |
2015 | – | – |
2016 | – | – |
2017 | 100 Kg | 56 Kg |
2018 | 150 Kg | 112 Kg |
2019 | 300 Kg | 123 Kg |
2020 | 500 Kg | 37 Kg |
2021 | 500 Kg | 75 Kg |
2022 | 400 Kg | |
2023 | 400 Kg | – |
La soluzione è quella che nel tempo più breve permetterebbe di avere (molta) più cannabis medica.
Come? Ad esempio:
Nell’ultimo caso, le certificazioni sarebbero già compliant al GMP italiano della cannabis (il primo, migliore, ecc…).
Al di là dell’opzione, resterebbe il fatto che senza attendere serre da costruire, tempi di coltivazioni, ecc… aziende già avviate nella produzione di cannabis medica avrebbero già prodotto pronto alla distribuzione.
Update Giugno 2019: si vede che han letto l’articolo (scherzo). È uscito un nuovo bando per l’acquisto di 400 Kg IN 2 ANNI di infiorescenze per il 2019. Realisticamente saranno disponibile verso fine 2019, si vedrà.
Update Febbraio 2020: a inizio Febbraio 2020 ancora non si è visto un grammo di cannabis di quel bando. La burocrazia…
Update Dicembre 2021: è uscito un bando ad assegnazione diretta di “emergenza”. Non c’è cannabis, quindi se ne importeranno l’equivalente per 210.000€ ossia circa 100 Kg. BEN 100 Kg…….
Update Agosto 2022: è uscito un nuovo bando per l’importazione di 630 Kg di infiorescenze. Cominciamo a ragionare. Il punto è: in quale parte del 2023 (sì, 2023) le vedremo arrivare in farmacia queste infiorescenze?
A rotazione, può mancare qualsiasi varietà di cannabis medica (qui l’elenco), ma solitamente le varietà che sono soggette a non reperibilità sono:
Parlare di “CARENZA CANNABIS MEDICA” è come dire “CARENZA DI FARMACI ANTIDOLORIFICI”. Di quali SPECIFICHE molecole o varietà stiamo parlando?
Il punto veramente fondamentale che manca nell’affrontare il tema del non si trova cannabis è che si parla (sbagliando!) di cannabis in termini generali senza specificare quali specifiche varietà di cannabis mancano, che ad oggi è di almeno 10 varietà legali di cannabis terapeutica.
Dire “carenza cannabis medica” e dire “mancano FANS (Farmaci Antinfiammatori Non Steroidei)” è la stessa cosa: in entrambi i casi, NON si fornisce una informazione corretta e reale del problema.
Infatti, i FANS possono essere (esempio) nimesulide, ibuprofene, ketoprofene, ketorolac, naprossene, dexketoprofene, rofecoxib, ecc..
Se c’è mancanza di ibuprofene, ma si trovano tutti gli altri, dire “mancano FANS” non corrisponde a verità e non permette di agire efficacemente sulla carenza (che c’è) della singola molecola; al contrario, dire “manca ibuprofene” fa capire immediatamente dove sta esattamente il problema.
Così come ogni antinfiammatorio è diverso dall’altro e può essere adatto o meno ad una certa patologia, altrettanto è (dovrebbe essere) per le varietà di cannabis.
In realtà, quando si parla di cannabis, c’è un problema: la maggior parte di chi affronta il problema della mancanza cannabis terapeutica crede che parlare di cannabis o THC sia la stessa cosa, ossia crede che
Con questo concetto in testa, è spiegabile la risposta del Ministero data a inizio 2019 sulla disponibilità di 20 Kg inevasi di cannabis italiana. Parliamo di FM1 o FM2 o di Pedanios (che è distribuita esclusivamente dallo Stabilimento)? Non ricevendo in Farmacia negli ultimi 2 mesi né FM2 ne Pedanios, ordinate da tempo, trattasi necessariamente di FM1.
Il motivo per cui la varietà di cannabis medica FM1 prodotta dallo Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare di Firenze è ferma e poco richiesta è perché non è prescritta dai Medici.
Perché non è prescritta?
Perché è una varietà attualmente a medio tenore di THC (circa 14-18% reale) che NON si affianca alle 2 varietà più prescritte (Bedrocan e Pedanios), ad alto tenore di THC (circa il 22%).
A parità di prezzo, perché avere meno THC disponibile?
Idem per la cannabis medica Bedica: è una varietà indica al 14%, insostituibile con qualsiasi altra varietà, poiché tutte sativa o predominanza sativa. Ma è una delle varietà meno importate perchè meno richieste: con il contingentamento delle quote di cannabis, i fornitori preferiscono ordinare varietà ad alta rotazione (es. Bedrocan o Bediol) e il Bedica non viene ordinato o ordinato in piccolissime quantità.
A completezza di informazione, il motivo principale del perché non si trova cannabis FM2 è dovuta all’attuale insufficiente produzione di cannabis (4 serre attive su 10, che dovranno entrare in funzione prossimamente) che non riescono a far fronte all’elevata richiesta.
La Cannabis Sativa L. è una pianta e richiede poco più di 2 mesi per completare il ciclo di crescita e raccolta. Può succedere (è statisticamente inevitabile) che un raccolto abbia qualche problema per il quale, al termine della standardizzazione e lavorazione, ci si accorge (solo allora) che il lotto non è conforme e non può essere fornito a importatori/AUSL/ospedali/farmacie.
In una situazione precaria in cui le quantità sono risicate o già carenti, questo causa ulteriore carenza perché viene a mancare quella o quelle varietà.
E purtroppo, l’unica cosa da fare è attendere che il nuovo lotto venga consegnato; nei casi
Oltre a questo, si inserisce il discorso dei tempi di consegna/spedizione da parte dell’Olanda: pur avendo disponibilità, pur avendo ricevuto pagamento dall’Italia, può capitare che per qualche motivo venga ritardata la spedizione verso l’Italia di qualche giorno/settimana. In una condizione precaria di disponibilità, questo può provocare carenza di una determinata varietà.
È una regola generale di “mercato”: quando manca cannabis, succede che
Quando arriva la cannabis, stando a dichiarazioni di pazienti e Farmacie, essa è (quasi) sempre in quantità inferiore a quella richiesta dalla Farmacia. La quantità non è sufficiente o lo è appena a sanare la coda creata, al termine del quale, tutte le nuove prescrizioni che arrivano (rinnovo terapia o nuove terapie) si trovano nuovamente senza o ridotta disponibilità di cannabis e il ciclo ricomincia.
È una legge di economia normalmente utilizzata nel mondo del commercio (approfondimento), ma che si applica anche al caso della mancanza cannabis terapeutica.
Ovvietà, ma meglio esplicitarla: non trattandosi di un farmaco industriale già pronto, ma personalizzato per ogni singolo paziente, non è disponibile nella distribuzione intermedia e ordinabile come un qualsiasi farmaco in qualsiasi Farmacia, ma solo nelle Farmacie che fanno preparazioni Galeniche.
In Italia ci sono circa 19.000 Farmacie tra territoriali, private e comunali (fonte ufficiale). Di queste, dati non ufficiali parlano di circa 3.000 Farmacie che fanno farmaci galenici e di queste circa 1.000 in maniera elevata.
Il dato trova corrispondenza con le farmacie galeniche indicizzate da Cercagalenico.it (1.637 farmacie ad Aprile 2020).
Domanda: quante di queste 3.000 Farmacie galeniche fanno cannabis? Un dato attendibile può essere ottenuto considerando che la cannabis è classificata doping e, per questo, le farmacie che effettuano preparazioni dopanti sono censite (semplificazione per i non addetti).
Il report antidoping del 2017 segnala che erano 422 le farmacie che hanno realizzato almeno una preparazione di cannabis medica nel corso dell’anno. 422 su 19.000 circa.La stima è che nel 2018 saranno circa 700 Farmacie su 19.000 circa.
I dati ufficiali del report antidoping ci dicono che nel 2018 le farmacie che hanno fatto almeno una preparazione di cannabis sono state 437 su 19.000 circa.
I dati ufficiali del report antidoping ci dicono che nel 2019 le farmacie che hanno fatto almeno una preparazione di cannabis sono state 398 su 19.000 circa..
I dati ufficiali del report antidoping ci dicono che nel 2020 le farmacie che hanno fatto almeno una preparazione di cannabis sono state 373 su 19.000 circa..
I dati ufficiali del report antidoping ci dicono che nel 2022 le farmacie che hanno fatto almeno una preparazione di cannabis sono state 449 su 19.000 circa..
Preparare Farmaci è una competenza professionale elevata, sia che si parli di cannabis che di altro. Non è pensabile che chiunque e dovunque possa preparare un farmaco galenico, sempre e comunque.
Inoltre, servono 2 cose fondamentali per preparare cannabis:
Soluzione rapida ed efficace: permettere alle Farmacie che fanno cannabis medica, di fornirla ad altre farmacie private, come già fanno con le farmacie ospedaliere.
Nel 2017 circa 7 – 8 Farmacie vennero multate dal Ministero della Salute per presunta propaganda pubblicitaria indiretta a sostanza stupefacente (attualmente le Farmacie sono in attesa di esito dei ricorsi e la Farmacia Ternelli ha vinto il ricorso), anche per il solo fatto di informare su siti web o portali che le farmacie erano in grado di allestire preparati magistrali con cannabis.
Se aggiungiamo quindi che al limitato numero di Farmacie che preparano farmaci a base di cannabis medica, non è consentito farlo sapere, come fa un paziente a trovare quella che lo prepara in mezzo alle circa 19.000 Farmacie italiane?
La cannabis medica legale che viene importata/prodotta in Italia in un anno è centellinata (contingentata) tra le varie farmacie perchè non ce n’è abbastanza.
Importante: se la richiesta del mercato è 100 e la quantità disponibile è 100, sostenere che “allora ce n’è per tutti e non manca cannabis” è profondamente sbagliato, perchè non si tiene conto del modello distributivo, non della cannabis in se, ma di una qualsiasi materia prima: un fornitore ha l’obbligo di fornirla, ma non è stabilito dove, come, a chi, in che quantità e non si tiene conto del normale stock che una farmacia si premura di costruire per allestire preparazioni “nel più breve tempo possibile” (art. 38 del Regio Decreto 1706/38).
Essendo una sostanza stupefacente, l’acquisto di cannabis terapeutica avviene attraverso un documento (buono acquisto) che la farmacia emette per richiedere al fornitore A una certa quantità (es. 100 grammi).
Se il fornitore A riesce a dare alla Farmacia PincoPallo solo (es.) 30 grammi dei 100 g richiesti, l’ordine viene comunque chiuso definitivamente e la Farmacia Pincopallo deve riemettere un nuovo buono acquisto al fornitore A per i 70 grammi che non ha ricevuto.
Ma nel frattempo, altre farmacie (centinaia) avranno emesso buoni acquisto al fornitore A, che però è senza cannabis (altrimenti avrebbe dato tutti i 100 grammi alla Farmacia Pincopallo).
Alla fine, come intuibile, questo genera un allungamento della coda di attesa da parte della Farmacia nel ricevere la quantità di cannabis richiesta. Ma le prescrizioni arrivano comunque. Carenza.
Nei periodo di vacche grasse (quando si trova cannabis con continuità), una Farmacia Galenica può decidere di ordinare un surplus per fare stock. Nel farlo però deve considerare:
Quindi, scorte basse o niente scorte = non reperibilità nella Farmacia nel momento in cui arrivano più prescrizioni del “normale”, che dipende solo ed unicamente dal numero di ricette emesse dai Medici (in base ai pazienti).
Come previsto dal DM 9/11/2015, entro il 31 Maggio di ogni anno, le Regioni italiane devono comunicare i quantitativi di cannabis stimati per l’anno.
Nonostante l’accesso ai dati delle Regioni non sia pubblico (ma ottenibile con richiesta), le criticità dipendenti dalle Regioni sono:
La somma dei 3 punti fa sì che al Ministero arrivano quote di cannabis spesso sottostimate da cui deriva la mancanza cannabis terapeutica.
A questo aggiungiamo questa tabella (fonte), sui dati forniti (o meglio non forniti) dalle Regioni:
REGIONI | QUOTA CANNABIS ANNO 2020 (KG) | QUOTA CANNABIS PER ANNO 2021 (KG) |
TOSCANA | 190 | 223 |
LIGURIA | 98 | 124 |
SICILIA | 42,5 | 52 |
SARDEGNA | 14 | – |
FRIULI VENEZIA GIULIA | 12 | 16 |
P.A. BOLZANO | 35 | 38 |
VALLE D’AOSTA | – | 7 |
TOTALE | 391 | 460 |
Una domanda su tutte: sempre stando ai dati ufficiali del Ministero della Salute, negli ultimi anni le Regioni che hanno utilizzato più cannabis sono
Nessuna delle 3 è presente in tabella. A nessuno è venuto in mente di farsi qualche domanda e, per esempio, fare delle proiezioni più realistiche?
Il consiglio è comunque quello di cercare Farmacie (e ce ne sono) dotate di scorte di cannabis tali da soddisfare le esigenze dei vari malati e attenuare la mancanza cannabis terapeutica: in fondo all’articolo è presente il link al motore di ricerca Cercagalenico.it per le Farmacie di Farmagalenica che fanno farmaci galenici: contattandole singolarmente, è possibile chiedere se effettuano preparazioni di cannabis medica.
Altre indicazioni possono essere trovate alla fine di questo articolo.
Tenere comunque presente che, in caso di mancanza di una specifica varietà da sostituire con una omologa, sarà necessaria una nuova ricetta che riporti specificatamente la nuova varietà: in altre parole, una ricetta che prescrive “cannabis Bediol” NON può essere utilizzata dal Farmacista per dispensare “cannabis FM2” (e viceversa).
Il primo è quello di provare a contattare una farmacia Olandese (Transvaal pharmacy) e chiedere se è possibile ottenere olio di cannabis o infiorescenze di cannabis con ricetta italiana. NON è possibile avere spedizioni, quindi bisogna acquistarla fisicamente in Olanda.
Il secondo arriva direttamente dalla ditta Bedrocan BV (quella che produce le varietà olandesi di cannabis), ha fornito informazioni ufficiali su come ottenere un “Bediol” miscelando tra loro Bedrocan e Bedrolite (scarica il documento ufficiale):
da cui si ottengono 4.25 parti (grammi) di “Bediol”.
Semplificando, per rapportare a 5 grammi, si ha che:
da cui si ottengono 5.0 parti (grammi) di “Bediol”.
Altra possibilità è che il Medico prescriva un preparato galenico composto da cannabis Bedrocan (una delle poche varietà rimaste reperibili) insieme a cristalli di CBD.
In questo modo si può ottenere un farmaco che che contenga un rapporto di THC:CBD simile a quello del Bediol o FM2.
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ATTENZIONE: il testo che segue si riferisce ad un articolo scritto a Ottobre 2014 e non è riferito alla attuale carenza Bediol e cannabis medica. Rimane a memoria storica.
La “speranza” è che si tratti solo di una prima difficoltà del produttore olandese ad evadere tutti gli ordini accumulati e che, nel giro di poche settimane, possano essere fornita all’Italia e quindi alle Farmacie di Farmagalenica, tutti i quantitativi di Cannabis terapeutica richiesti, senza che si debba di nuovo affrontare una nuova “carenza Bediol”.
Le Farmacie dovranno quindi impostare bene il lavoro di preparazione delle cartine o dell’ olio terapeutico o resina per evitare disagi ai pazienti che da mesi attendono l’arrivo del Bediol.
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Ulteriori informazioni sulla cannabis ad uso medico possono essere reperite sul sito del Ministero della Salute e dello Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare di Firenze.
Per cercare e visualizzare la Farmacie di Farmagalenica in grado di preparare cannabis terapeutica, consultare il motore di ricerca cercagalenico.it (si aprirà una nuova pagina).
Farmacista appassionato di Galenica, Legislazione Farmaceutica e Farmaci al banco. Amministratore di Farmagalenica.it, Farmacosmetica.it e Cercagalenico.it.
Nel 2013 si è specializzato in preparazioni galeniche a base di cannabinoidi e cannabis medica e ha conseguito un Master alla Bedrocan BV. Da sempre lavora presso l’omonima Farmacia.
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L'articolo Cannabis medica: perché c’è carenza nelle Farmacie Italiane sembra essere il primo su Farmagalenica.
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