L'articolo Microbiota cutaneo e Cosmesi: un approccio rivoluzionario sembra essere il primo su Farmagalenica.
]]>È l’insieme di tutti i microrganismi che convivono con le cellule del nostro corpo senza arrecare danni ma, anzi, apportando dei vantaggi.
Infatti è ormai noto che i batteri non abbiano solamente la capacità di
causare malattie (i cosiddetti “batteri cattivi”), ma possano anche svolgere un fondamentale ruolo protettivo nei nostri confronti contribuendo a mantenerci in buona salute (“batteri buoni”).
Questo ha inevitabilmente catturato l’attenzione sull’argomento, dando impulso ad una serie di studi scientifici: dapprima limitati alla sola flora intestinale e poi estesi alle varie regioni del corpo.
In questo articolo andremo ad approfondire in particolare il microbiota cutaneo, cioè l’insieme dei microrganismi “buoni” presenti sulla pelle, e al termine, dove trovare i primi cosmetici che agiscono sul microbiota.
Fino a qualche anno fa, la pelle veniva considerata come l’elemento ultimo di contatto che un corpo avesse con l’ambiente esterno. Oggi tale concezione è stata totalmente stravolta dai risultati ottenuti dopo anni di ricerche: è il microbiota cutaneo ad interporsi tra la pelle ed ambiente.
Il microbiota cutaneo è differente per ciascuno di noi e tale diversità sembra dipendere da:
Inoltre, per un medesimo individuo, la composizione del microbiota varia ulteriormente a seconda della parte del corpo presa in considerazione.
Tante! Elenchiamo le principali:
Alcuni recentissimi articoli scientifici pubblicati tra il 2017e 2018 parlano dell’esistenza di una “rete di connessione” tra i microrganismi che risiedono sulla pelle e quelli che si trovano in altri distretti (es. l’intestino). La salute della pelle sarebbe , quindi, il risultato dello stato di salute non solo del microbiota cutaneo ma anche di quello del microbiota di altre parti del corpo (vedi studio 1 e studio 2).
A questo proposito, uno studio intrapreso a Valencia, dimostrerebbe proprio come in una patologia complessa quale la psoriasi a placche, a giocare un ruolo determinante sia proprio la composizione del microbiota intestinale.
Questa composizione, infatti, risulta differente rispetto a quella dei soggetti sani (vedi studio).
Un discorso analogo parrebbe interessare anche: acne, dermatite atopica ed ittiosi.
Altri studi, invece, aprono la strada ad un ruolo del microbiota cutaneo come potenziale target nella chemioprevenzione.
Infatti grazie al suo coinvolgimento nei processi infiammatori il microbiota cutaneo (così come il microbiota intestinale), sembrano avere una forte influenza su varie patologie tra cui il tumore alla pelle.
Poichè questa strada sembra essere promettente, il trend è quello di indagare sempre più l’utilizzo del microbiota cutaneo negli ambiti di prevenzione, diagnosi precoce ed sviluppo di terapie per il tumore cutaneo. (vedi studio 1 e studio 2).
Infine, alcune ricerche stanno anche cercando di scoprire i meccanismi mediante cui il microbiota sia coinvolto in patologie psichiche e neurologiche degli individui.
Ciò avviene perchè in persone affette da condizioni neurologiche quali depressione, autismo, malattie di Parkinson e di Alzheimer è stata riscontrata una disregolazione del microbiota (clicca per approfondire).
È ovvio che solamente un microbiota cutaneo sano possa svolgere tutte le funzioni di cui sopra mentre se questo dovesse essere non correttamente equilibrato (eccessiva presenza o totale assenza di un particolare ceppo batterico sulla pelle di un individuo) potrebbero insorgere diverse problematiche per la salute della pelle quali:
Numerose sono state le ricerche volte a valutare l’effetto dei cosmetici su questo sistema difensivo cutaneo e che hanno fornito un risultato univoco: alcuni cosmetici sono in grado di modificare il grado di espressione batterica del microbiota, ma non la sua composizione.
Iniziamo con l’analizzare il primo atto cosmetico che si possa effettuare nella propria beauty routine ovvero la DETERGENZA e valutiamo quali prodotti sarebbe bene utilizzare!
Esistono due tipologie di detergenza:
Proseguiamo con l’IDRATAZIONE: che siate amanti del siero o della crema (sarebbe bene utilizzarli entrambi) non dovreste prescindere da attivi che abbiano come target il microbiota cutaneo!
Il turnover delle cellule epidermiche (processo di completo rinnovamento cellulare della pelle) avviene fisiologicamente ogni 27 giorni: dopo questo intervallo di tempo le cellule più esterne muoiono e vengono sostituite da cellule nuove.
Il passare degli anni, però, porta con sé variazioni nei meccanismi della nostra pelle:
Un cosmetico (es. crema o siero) che agisce sul microbiota cutaneo, è in grado di:
Alcuni cosmetici che agiscono sul microbiota cutaneo possono fare la differenza tra una pelle sana e una trascurata.
Possiamo concludere che ciascuno di noi ha un proprio specifico microbiota dal quale dipendono la Salute ed il Benessere dell’intero organismo ed in particolare della nostra pelle: il “vestito” che
indossiamo tutti i giorni. Prendiamocene cura!
L’articolo in questione è realizzato da Farmacosmetica.it, laboratorio galenico in cui Farmacisti Galenisti preparano cosmetici personalizzati, inclusi cosmetici che agiscono sul microbiota cutaneo.
Farmacista appassionato di Galenica, Legislazione Farmaceutica e Farmaci al banco. Amministratore di Farmagalenica.it, Farmacosmetica.it e Cercagalenico.it.
Nel 2013 si è specializzato in preparazioni galeniche a base di cannabinoidi e cannabis medica e ha conseguito un Master alla Bedrocan BV. Da sempre lavora presso l’omonima Farmacia.
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