L'articolo Cosmetici alla canapa in Europa e Italia, normativa e spunti sembra essere il primo su Farmagalenica.
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Lo scenario classico è l’agricoltore che ha un campo di canapa e vuole venderla (o vendere un semilavorato ottenuto dalla sua coltivazione) ad un laboratorio cosmetico affinché ne faccia cosmetici alla canapa.
Esattamente come nell’uso della canapa/cannabis nel consumo umano in cui vige una grande confusione, anche per l’uso della canapa nei cosmetici ci troviamo nella stessa situazione, specialmente su cosa è lecito e cosa non lo è.
In questo articolo, faremo chiarezza su quali parti e derivati della cannabis/canapa possono essere utilizzati per preparare un cosmetico (creme, shampo, sapono, sieri, ecc…).
Prima di procedere e per scongiurare incomprensioni ulteriori, serve un minimo di chiarimento sui termini usati, vale a dire
Ulteriori approfondimenti sono in questo articolo dedicato sulla canapa ad uso umano, in cui si spiegano ancora meglio e più dettagliatamente le differenze.
Non vogliamo annoiarvi, ma anche questo è un passaggio obbligatorio da conoscere per capire (tra poco) perché SI alcune cose e perché NO altre quando si parla di cannabis nei cosmetici.
Quando si vuole creare e immettere in commercio un cosmetico (qualsiasi, non necessariamente con cannabis) l’iter in estrema sintesi è:
L’ultimo punto vuol dire che una volta inviato (elettronicamente) la comunicazione al CPNP, dopo appena mezz’ora è possibile commercializzare il prodotto cosmetico.
È nel punto 2 che avviene la scelta e utilizzo delle sostanze e materie prime, tra cui (volendo) canapa e derivati.
Seguita la procedura di cui sopra, le domande che sorgono sono:
Queste domande hanno una risposta divisa in 2 parti:
Fatta questa introduzione (speriamo utile), andiamo al nocciolo.
Sono le seguenti:
NON sono utilizzabili nei cosmetici alla canapa:
Coraggio, continuate a leggere per capire come e perché
Tutte le sostanze utilizzabili nei cosmetici in Europa sono contenute in un grande database chiamato COSING (Cosmetic Ingredient Database) che è composto da
Per quanto riguarda la canapa (hemp), in questo database Europeo e quindi valido per qualsiasi cosmetici alla canapa, sono riportate 17 20 40 diverse registrazioni alla data del presente articolo (Febbraio 2021), in particolare le seguenti (nome INCI):
Il più semplice, l’olio di seme o olio di canapa, inteso come l’olio ottenuto dalla spremitura del seme.
Avete presente i cosmetici all’olio di oliva o con l’olio di mandorle dolci o olio di enotera? Ecco, stessa cosa, cosmetici con l’olio di canapa. Niente CBD (se non tracce irrilevanti), niente cannabinoidi, …
Posto che si utilizza anche a livello alimentare, a livello cosmetico, l’olio di semi di canapa ha proprietà
Volete saperne di più sull’olio di canapa? Leggete l’articolo dedicato.
Anche qui, parliamo di qualcosa di noto: estratti derivanti dal seme di canapa.
Il seme di canapa ufficialmente non contiene THC (se non tracce per contaminazione) e ha bassissimi livelli di CBD.
A livello cosmetico si utilizza ufficialmente come emolliente.
È la richiesta che va per la maggiore, la “crema al CBD” o “il siero alla cannabis con CBD”.
Qui le cose si complicano, o meglio, è necessario spiegare bene. Difatti, nel Cosing il CBD viene descritto in 2 modi diversi:
Per entrambi, poi, è presente un riferimento all’Annex II/306. Calma!
L’Annex II (annex secondo, non annex due) è quella parte del Regolamento sui cosmetici Europei relativo alle sostanze vietate. Il numero 306 riferito alla cannabis, indica (hahaha… “indica”… ) che la cannabis si trova nella posizione 306.
Il fatto che una sostanza sia presente nell’Annex II, significa che non può essere usata nella preparazione di un cosmetico.
Questo è il CBD che nel 99,9% dei casi viene richiesto da chi vuole produrre un cosmetico alla cannabis: il CBD “naturale” perché ottenuto dalle infiorescenze di cannabis (che sono naturali, giusto?).
Ma, nelle annotazioni sul CBD, il Cosing riporta che (traduzione a cura dell’Autore):
il cannabidiolo come tale, indipendentemente dalla sua origine, non è contenuto nelle sostanze stupefacenti della Convenzione Unica sulle sostanze Narcotiche del 1961. Ad ogni modo, il suo uso deve essere vietato nei prodotti cosmetici (II/306) se preparato partendo da estratti o tinture o resine di cannabis, in accordo con la Convezione Unica.
Cosing
Tenere presente inoltre che la legislazione di ogni Stato Membro sulle sostanze stupefacenti che potrebbe applicarsi
Il che significa che il CBD sintetico in quanto tale può essere usato, mentre in forma di resine, tinture o estratti titolati in CBD (indipendentemente dal tenore di THC ovvero anche se < 0.2% o anche < 0.1%) NON può essere utilizzato nella produzione di cosmetici alla canapa.
Molti rabbrividiscono e storcono il naso alla parola “sintetico” associata alla cannabis, ritenendo che associando tale termine associato alla parola “cannabis” sia un reato!
Di fatto, dal punto di vista chimico, il CBD sintetico è identico al CBD naturale, quel che cambia è “l’intorno”, ossia le altre sostanze presenti. Spieghiamo.
Immaginiamo un cristallo naturale di CBD ottenuto dalle infiorescenze di canapa, puro al 99.2% e un cristallo sintetico di CBD puro al 99.2%.
Significa che in entrambi casi il 99.2% è rappresentato dal CBD, chimicamente identico tra i 2. La differenza sta in quel 0,8%.
Nel caso del CBD naturale, lo 0,8% potrà essere composto da terpeni, altri cannabinoidi (anche THC, a tenore variabile), alcaloidi.
Nel caso del CBD sintetico, lo 0,8% saranno per lo più solventi residui e metaboliti secondari (anche THC, anche se in tracce).
Tutto ciò detto, anche per il CBD sintetico, il Cosing riporta la stessa frase citata sopra per il CBD naturale, ma in questo caso non si tratta né di resina, né di estratto, né di tintura.
Sperando abbiate letto come era prima, le poche seguenti righe faranno capire rapidamente: il COSING è stato aggiornato ed è stata rimossa la limitazione dell’Annex II/306 sul CBD naturale ottenuto da estrazione (da fiori, foglie o altro).
Si può vedere dalla foto seguente come la colonna dell’Annex II/306 (il divieto) ora sia vuota.
Di conseguenza CBD sintetico o anche il CBD naturale può essere impiegato nella preparazione di cosmetici alla canapa. Tale possibilità è ancora possibile alla data di Febbraio 2024.
Il THC (tetraidrocannabinolo) è una sostanza classificata come stupefacente e perseguita da leggi internazionali. La sua presenza nel FIORE è solitamente richiesta sia < 0.2%.
Ma per quanto detto dell’Annex II/306, tutte le materie prime ad uso cosmetico della cannabis nei cosmetici devono essere completamente prive di THC, che non deve essere presente neppure in tracce.
In pratica, un certificato di analisi di una materia prima ad uso cosmetico deve riportare ND (Not Detected).
A voi le considerazioni.
A parte i terpeni e gli estratti da foglie (per un motivo che vedremo a breve), non si può usare nient’altro, in base alla normativa attuale sui cosmetici alla canapa.
Il motivo è presto detto:
Perché i terpeni NON sono costituenti unici della cannabis, ma a livello botanico sono presenti in tanti altri vegetali (es. agrumi, luppolo, ecc…) ossia si possono ottenere (estraendoli) da piante che nulla hanno a che vedere con la cannabis e le sue limitazioni.
E, ovviamente, queste sostanze sono riportate nel Cosing.
L’importante, è che siano sempre certificati ad uso cosmetico.
Per evitare di ripetere cose già dette, proponiamo questa tabella riepilogativa su quali parti e derivati della canapa possono essere utilizzate per preparare cosmetici alla canapa.
SI PUO’ USARE? | |
CBD sintetico | SI |
CBD naturale senza THC | SI |
CBD naturale con tracce di THC | NO |
CBG sintetico | SI |
CBG naturale | SI |
altri cannabinoidi sintetici (es. CBN) | SI |
altri cannabinoidi naturali (es. CBN) | NO |
infiorescenze o derivati da infiorescenze (estratti, tinture, …) | NO |
steli e derivati degli steli | SI |
semi e derivati (olio da seme, farina, ecc..) | SI |
oli essenziali | NO |
foglie (estratto senza THC) | SI |
foglie (TUTTO il resto, esclusi estratti) | NO |
E ricordiamo che il nostro laboratorio cosmetico Farmacosmetica prepara e vende da tempo cosmetici alla canapa, secondo tutto quello spiegato in questo articolo.
Farmacista appassionato di Galenica, Legislazione Farmaceutica e Farmaci al banco. Amministratore di Farmagalenica.it, Farmacosmetica.it e Cercagalenico.it.
Nel 2013 si è specializzato in preparazioni galeniche a base di cannabinoidi e cannabis medica e ha conseguito un Master alla Bedrocan BV. Da sempre lavora presso l’omonima Farmacia.
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