Last Updated on 23 Febbraio 2024 by Dr. Marco Ternelli
Da quando si è sparsa la voce che Farmagalenica ha una divisione cosmetica (il laboratorio cosmetico Farmacosmetica), ormai giornalmente giungono domande sulla possibilità di realizzare cosmetici alla canapa in Italia, insieme a
- cannabis
- canapa
- estratti di canapa
- cosmetici CBD
- oli essenziali di canapa
e così via.
Lo scenario classico è l’agricoltore che ha un campo di canapa e vuole venderla (o vendere un semilavorato ottenuto dalla sua coltivazione) ad un laboratorio cosmetico affinché ne faccia cosmetici alla canapa.
Esattamente come nell’uso della canapa/cannabis nel consumo umano in cui vige una grande confusione, anche per l’uso della canapa nei cosmetici ci troviamo nella stessa situazione, specialmente su cosa è lecito e cosa non lo è.
In questo articolo, faremo chiarezza su quali parti e derivati della cannabis/canapa possono essere utilizzati per preparare un cosmetico (creme, shampo, sapono, sieri, ecc…).
Cannabis e canapa
Prima di procedere e per scongiurare incomprensioni ulteriori, serve un minimo di chiarimento sui termini usati, vale a dire
- cannabis sativa L.: è il nome botanico latino e scientifico della pianta, indipendentemente che sia uso ludico, medico, tecnico, alimentare, industriale che sia. In questo articolo, però, il termine cannabis lo si userà per riferirsi alla cannabis stupefacente (con THC).
- canapa: conosciuta anche come HEMP, è il termine con il quale ci si riferisce a Cannabis Sativa L. con contenuto di THC < 0,2% nel fiore e quindi non è considerata stupefacente. La canapa legale è destinata all’uso industriale, tecnico, alimentare, tessile, cosmetico ecc… Il limite di THC nelle infiorescenze (nei fiori) è tollerato fino allo 0.6% nelle analisi eseguite sulla coltivazione.
Ulteriori approfondimenti sono in questo articolo dedicato sulla canapa ad uso umano, in cui si spiegano ancora meglio e più dettagliatamente le differenze.
Cannabis nei cosmetici: (breve) iter di produzione e legislazione
Non vogliamo annoiarvi, ma anche questo è un passaggio obbligatorio da conoscere per capire (tra poco) perché SI alcune cose e perché NO altre quando si parla di cannabis nei cosmetici.
Quando si vuole creare e immettere in commercio un cosmetico (qualsiasi, non necessariamente con cannabis) l’iter in estrema sintesi è:
- avere un laboratorio cosmetico idoneo
- creare la formula
- effettuare i test obbligatori sulla stabilità del prodotto
- redazione del PIF (Product Information File)
- comunicazione telematica al CPNP (Cosmetic Product Notification Portal)
- cominciare a commercializzare il prodotto
L’ultimo punto vuol dire che una volta inviato (elettronicamente) la comunicazione al CPNP, dopo appena mezz’ora è possibile commercializzare il prodotto cosmetico.
È nel punto 2 che avviene la scelta e utilizzo delle sostanze e materie prime, tra cui (volendo) canapa e derivati.
Controlli sui cosmetici alla canapa e non solo
Seguita la procedura di cui sopra, le domande che sorgono sono:
- chi garantisce a priori che la composizione del cosmetico venduta sia effettivamente quella registrata?
- chi garantisce a priori che le sostanze usate nei cosmetici alla canapa siano certificate ad uso cosmetico (eh si, serve quello)?
- chi garantisce a priori che non ci sia THC nel cosmetico alla canapa?
Queste domande hanno una risposta divisa in 2 parti:
- nessuna forza dell’ordine/sanitaria controlla a priori! Tutti i controlli sui cosmetici sono demandati a posteriori mediante controlli a campione sul prodotto già in vendita o dopo segnalazione di reazione avversa da parte del consumatore
- il fabbricante è responsabile dei dati dichiarati, qualità delle materie prime usate, corrispondenza al certificato di analisi, ecc…
Fatta questa introduzione (speriamo utile), andiamo al nocciolo.
Quali sono le parti e derivati della canapa utilizzabili LEGALMENTE nei cosmetici alla canapa?
Versione breve
Sono le seguenti:
- CBD sintetico
- [da febbraio 2021] CBD naturale (da estratti, tinture o resine)
- estratti da foglie
- estratti ottenuti da semi di canapa
- olio ottenuto da semi di canapa
- steli polverizzati
NON sono utilizzabili nei cosmetici alla canapa:
- oli essenziali
- tutti gli estratti/resine/tinture ottenuti da infiorescenze/gemme
- parti dirette di foglie o stemmi
Coraggio, continuate a leggere per capire come e perché 😉
Versione lunga (con dettagli)
Tutte le sostanze utilizzabili nei cosmetici in Europa sono contenute in un grande database chiamato COSING (Cosmetic Ingredient Database) che è composto da
- Regolamento Cosmetico Regulation (EC) No 1223/2009 del Parlamento e del Consiglio Europeo
- Direttiva 76/768/EEC (Direttiva cosmetica) e successive modifiche
- Elenco degli Ingredienti Cosmetici modificato dalla Decisione 2006/257/EC che stabilisce una nomenclatura comune di tutti gli ingredienti cosmetici, da indicare sulle etichette dei cosmetici venduti in Europa
- opinioni sulle sostanze cosmetiche da parte del Scientific Committee for Consumer Safety (elenco delle opinioni del SCCS).
Per quanto riguarda la canapa (hemp), in questo database Europeo e quindi valido per qualsiasi cosmetici alla canapa, sono riportate 17 20 40 diverse registrazioni alla data del presente articolo (Febbraio 2021), in particolare le seguenti (nome INCI):
- CANNABIDIOL (cannabidiolo)
- CANNABIS SATIVA SEED OIL (olio di semi di canapa)
- CANNABIS SATIVA SEED EXTRACT (estratto dai semi di canapa)
Cannabis Sativa Seed Oil
Il più semplice, l’olio di seme o olio di canapa, inteso come l’olio ottenuto dalla spremitura del seme.
Avete presente i cosmetici all’olio di oliva o con l’olio di mandorle dolci o olio di enotera? Ecco, stessa cosa, cosmetici con l’olio di canapa. Niente CBD (se non tracce irrilevanti), niente cannabinoidi, …
Posto che si utilizza anche a livello alimentare, a livello cosmetico, l’olio di semi di canapa ha proprietà
- emollienti
- protettive per la pelle
Volete saperne di più sull’olio di canapa? Leggete l’articolo dedicato.
Cannabis Sativa Seed Extract
Anche qui, parliamo di qualcosa di noto: estratti derivanti dal seme di canapa.
Il seme di canapa ufficialmente non contiene THC (se non tracce per contaminazione) e ha bassissimi livelli di CBD.
A livello cosmetico si utilizza ufficialmente come emolliente.
Cannabidiol (CBD)
È la richiesta che va per la maggiore, la “crema al CBD” o “il siero alla cannabis con CBD”.
Situazione PRIMA di Febbraio 2021
Qui le cose si complicano, o meglio, è necessario spiegare bene. Difatti, nel Cosing il CBD viene descritto in 2 modi diversi:
- derived from extract or resin or tincture of cannabis (derivato da estratto o resina o tintura di cannabis)
- shyntetically produced (prodotto sinteticamente)
Per entrambi, poi, è presente un riferimento all’Annex II/306. Calma! 🙂
Annex II/306
L’Annex II (annex secondo, non annex due) è quella parte del Regolamento sui cosmetici Europei relativo alle sostanze vietate. Il numero 306 riferito alla cannabis, indica (hahaha… “indica”… ) che la cannabis si trova nella posizione 306.
Il fatto che una sostanza sia presente nell’Annex II, significa che non può essere usata nella preparazione di un cosmetico.
1. CBD derivato da estratto o resina o tintura di cannabis
Questo è il CBD che nel 99,9% dei casi viene richiesto da chi vuole produrre un cosmetico alla cannabis: il CBD “naturale” perché ottenuto dalle infiorescenze di cannabis (che sono naturali, giusto?).
Ma, nelle annotazioni sul CBD, il Cosing riporta che (traduzione a cura dell’Autore):
il cannabidiolo come tale, indipendentemente dalla sua origine, non è contenuto nelle sostanze stupefacenti della Convenzione Unica sulle sostanze Narcotiche del 1961. Ad ogni modo, il suo uso deve essere vietato nei prodotti cosmetici (II/306) se preparato partendo da estratti o tinture o resine di cannabis, in accordo con la Convezione Unica.
Cosing
Tenere presente inoltre che la legislazione di ogni Stato Membro sulle sostanze stupefacenti che potrebbe applicarsi
Il che significa che il CBD sintetico in quanto tale può essere usato, mentre in forma di resine, tinture o estratti titolati in CBD (indipendentemente dal tenore di THC ovvero anche se < 0.2% o anche < 0.1%) NON può essere utilizzato nella produzione di cosmetici alla canapa.
2. CBD prodotto sinteticamente
Molti rabbrividiscono e storcono il naso alla parola “sintetico” associata alla cannabis, ritenendo che associando tale termine associato alla parola “cannabis” sia un reato! 😉
Di fatto, dal punto di vista chimico, il CBD sintetico è identico al CBD naturale, quel che cambia è “l’intorno”, ossia le altre sostanze presenti. Spieghiamo.
Immaginiamo un cristallo naturale di CBD ottenuto dalle infiorescenze di canapa, puro al 99.2% e un cristallo sintetico di CBD puro al 99.2%.
Significa che in entrambi casi il 99.2% è rappresentato dal CBD, chimicamente identico tra i 2. La differenza sta in quel 0,8%.
Nel caso del CBD naturale, lo 0,8% potrà essere composto da terpeni, altri cannabinoidi (anche THC, a tenore variabile), alcaloidi.
Nel caso del CBD sintetico, lo 0,8% saranno per lo più solventi residui e metaboliti secondari (anche THC, anche se in tracce).
Tutto ciò detto, anche per il CBD sintetico, il Cosing riporta la stessa frase citata sopra per il CBD naturale, ma in questo caso non si tratta né di resina, né di estratto, né di tintura.
Situazione DOPO Febbraio 2021
Sperando abbiate letto come era prima, le poche seguenti righe faranno capire rapidamente: il COSING è stato aggiornato ed è stata rimossa la limitazione dell’Annex II/306 sul CBD naturale ottenuto da estrazione (da fiori, foglie o altro).
Si può vedere dalla foto seguente come la colonna dell’Annex II/306 (il divieto) ora sia vuota.
Di conseguenza CBD sintetico o anche il CBD naturale può essere impiegato nella preparazione di cosmetici alla canapa. Tale possibilità è ancora possibile alla data di Febbraio 2024.
Cannabis nei cosmetici e THC: ci sono limiti?
Il THC (tetraidrocannabinolo) è una sostanza classificata come stupefacente e perseguita da leggi internazionali. La sua presenza nel FIORE è solitamente richiesta sia < 0.2%.
Ma per quanto detto dell’Annex II/306, tutte le materie prime ad uso cosmetico della cannabis nei cosmetici devono essere completamente prive di THC, che non deve essere presente neppure in tracce.
In pratica, un certificato di analisi di una materia prima ad uso cosmetico deve riportare ND (Not Detected).
A voi le considerazioni.
E gli oli essenziali? I terpeni? Le foglie? Le gemme?
A parte i terpeni e gli estratti da foglie (per un motivo che vedremo a breve), non si può usare nient’altro, in base alla normativa attuale sui cosmetici alla canapa.
Il motivo è presto detto:
- alcuni non sono riportati nel Cosing. E se non ci sono, NON si possono usare.
- altri derivati, sono ottenuti da estrazione da fiori e/o foglie, quindi inclusi nell’Annex II = divieto.
Perchè i terpeni si possono usare nei cosmetici alla cannabis?
Perché i terpeni NON sono costituenti unici della cannabis, ma a livello botanico sono presenti in tanti altri vegetali (es. agrumi, luppolo, ecc…) ossia si possono ottenere (estraendoli) da piante che nulla hanno a che vedere con la cannabis e le sue limitazioni.
E, ovviamente, queste sostanze sono riportate nel Cosing.
L’importante, è che siano sempre certificati ad uso cosmetico.
Riassunto finale sul cosa si può e non si può fare
Per evitare di ripetere cose già dette, proponiamo questa tabella riepilogativa su quali parti e derivati della canapa possono essere utilizzate per preparare cosmetici alla canapa.
SI PUO’ USARE? | |
CBD sintetico | SI |
CBD naturale senza THC | SI |
CBD naturale con tracce di THC | NO |
CBG sintetico | SI |
CBG naturale | SI |
altri cannabinoidi sintetici (es. CBN) | SI |
altri cannabinoidi naturali (es. CBN) | NO |
infiorescenze o derivati da infiorescenze (estratti, tinture, …) | NO |
steli e derivati degli steli | SI |
semi e derivati (olio da seme, farina, ecc..) | SI |
oli essenziali | NO |
foglie (estratto senza THC) | SI |
foglie (TUTTO il resto, esclusi estratti) | NO |
E ricordiamo che il nostro laboratorio cosmetico Farmacosmetica prepara e vende da tempo cosmetici alla canapa, secondo tutto quello spiegato in questo articolo.
Farmacista appassionato di Galenica, Legislazione Farmaceutica e Farmaci al banco. Amministratore di Farmagalenica.it, Farmacosmetica.it e Cercagalenico.it.
Nel 2013 si è specializzato in preparazioni galeniche a base di cannabinoidi e cannabis medica e ha conseguito un Master alla Bedrocan BV. Da sempre lavora presso l’omonima Farmacia.
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salve,ma un povero agricoltore che produce infiorescenze con limiti di thc come per legge
cosa puo’ inventarsi?
Ad oggi per quanto mi risulta può conferire la biomassa per estrazioni di CBD, oppure venderle all’ingrosso come tali per il mercato dell’uso tecnico…
Buongiorno Dottor Ternelli,
Dal 2021 anche il CBG è presente nel Cosing senza restrizioni.
Ho una domanda: nel caso del CBN, presente nel Cosing con la dicitura II/306 – “…..il suo uso deve essere vietato nei prodotti cosmetici (II/306) se preparato partendo da estratti o tinture o resine di cannabis, in accordo con la Convezione Unica…..”). Questo sta a significare che il CBN sintetico è ammesso, poichè non preparato da estratti o tinture o resine?
La ringrazio anticipatamente per l’attenzione.
Saluti.
Salve,
confermo quanto scrive. Era la frase inizialmente prevista per il CBD, poi tolta. Il significato è proprio quello: sintetico si, da origine naturale no.
Buongiorno Dott. Ternelli, La ringrazio per la risposta. Ho ancora dei dubbi a riguardo di materie prime e prodotti finiti a base di cannabis/cannabinoidi: Per “Cannabidiol – derived from extract or tincture or resin of cannabis” si intende esclusivamente il CBD puro in cristalli ottenuto e quindi purificato e isolato da estratto/tintura/resina di cannabis? Oppure si intende anche il CBD in forma di resine, tinture o estratti titolati in CBD? L’assenza totale di THC vale per il prodotto cosmetico finito e/o anche per la materia prima impiegata (a patto che sia ammessa come materia prima)? Oltre all’Annex II/306, ci sono… Leggi il resto »
Salve,
per il primo si intende che non è consentito CBD in resina o tintura, ma solo PURO (naturale o sintetico)
L’assenza di THC vale per la sostanza e prodotti finito. Ad oggi non c’è una normativa ulteriore per i cosmetici. Sono stati recentemente approvati i limiti di THC negli alimenti, ma nulla per la cosmesi se non il COSING.