Buongiorno,
le capsule sono a rilascio normale, non controllato. Ne consegue che la cessione avviene nei primi 20-30 minuti a stomaco VUOTO e che l’emivita è di circa 6 ore (ecco perchè le 3 assunzioni giornaliere).

Stomaco vuoto è raccomandatissimo per via del bassissimo dosaggio (pochi milligrammi) della 4-AP e quindi si evita venga “rubata” da qualche alimento.

Salve, solitamente i primi risultati si cominciano a vedere dopo qualche settimana, man mano che aumenta il dosaggio: si parte infatti con una bassa dose e si incrementa fino a stabilizzazione alla piena dose indicata dal medico.

dove sei

Salve, la normativa è quella della Tabella 4 e 5 della FU, nella parte in cui recita “I preparati magistrali a base di principi attivi che non siano riconducibili ad una categoria terapeutica presente in tabella, ma per i quali esista un equivalente medicinale industriale autorizzato ai sensi degli artt. 92, 93 e 94 del Decreto legislativo 24 aprile 2006, n. 219 e successive modificazioni, devono essere dispensati alle medesime condizioni previste per lo stesso medicinale autorizzato.”
(veda https://www.farmagalenica.it/aggiornamento-tabelle-farmacopea-nuova-farmacopea-italiana/)

E proprio perchè in tali tabelle non c’è la 4 aminopiridina, il farmaco industriale che la contiene è soggetto a ricetta limitativa: ne deriva, quindi, che il galenico, seguendo la nota di cui sopra, richiede ricetta limitativa non ripetibile (come il farmaco industriale).

Salve, premetto che la risposta che le dò è generale e valida per qualsiasi galenico (farmaco preparato direttamente in farmacia).

L’unico modo (e sarebbe comunque una possibilità molto remota) è riuscire a dimostrare che il trattamento è salvavita e non ci sono alternative terapeutiche, in modo che la Regione possa (SE VUOLE) rimborsarlo.
Si tratterebbe di rivolgersi alla propria AUSL di residenza, essere presi in carico da uno specialista AUSL che deve redigere una relazione da cui risulti che questo farmaco è essenziale e non può essere sostituito da altro, in modo che una commissione possa riunirsi e valutare se concederlo gratuitamente o meno. Il tempo che servirà saranno mesi comunque.
Non è una strada semplice, insomma…

Buongiorno,
è possibile e la motivazione la conosco bene. Provo a spiegarla (ipotizzando che sia questo il caso, ovviamente non ho la sfera di cristallo per sapere se si applica in questo caso).
Il problema nasce dalla qualità della materia prima usata.
Quella che pagava poco, era “ad uso tecnico” ossia NON adatta alla preparazione di farmaci poichè destinata, appunto, ad usi tecnici ossia per analisi, ecc…
Essendo sottoposta a minori controlli (produzione, purezza, limiti di sostanze contaminanti, ecc..), costa meno.

La materia prima “di grado farmaceutico” invece è sottoposta a controlli severissimi di ogni tipo dato che è specificatamente destinata essere ingerita dal paziente, viene prodotta in GMP (in pratica, ambiente controllato e certificato) e per questo i costi sono molto ma molto maggiori.

Se mi ha seguito fin qui, capirà che il prezzo “normale” della preparazione è quello che paga ora (179€) e non quello che pagava prima. Immagino che la ditta che forniva la farmacia abbia (per ovvie ragioni…) cessato la rivendita della sostanza ad uso tecnico e abbia solo quella ad uso farmaceutico (unico vendibile).